Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



sabato 22 settembre 2012

Fidarsi del prossimo

 

Posso passare intere giornate nei mercati all' aperto senza acquistare niente e senza annoiarmi. Trovo rilassante ammirare i colori, la bellezza geometrica dei cumuli di frutta, annusare nell' aria i fiori freschi e sentire i richiami provenire da dietro i banconi.
Ogni tanto pero' finisco pure per comprare piccoli oggetti di cui ignoro l' utilizzo, per il solo piacere della contrattazione e per onorare  cosi le superiori doti persuasive del commerciante: bustine di polveri colorate, una giara di terraccotta sbilenca, spezie che temo ad usare e ingerire. Sto li che cammino e senza accorgemene mi trovo a fissare i prodotti sul bancone, poi inizio a dire al venditore chi sono, da dove vengo, e cado infine nella sua trappola.


"ahhh Italia, Gianna Nannini, Italiani grandi fumatori di hashish..." mi dice ridendo uno dei venditori del mercato di Mysore. Non so se essere piu' stupito perche' conosce la cantante toscana o per la sua ammirazione delle doti Italiche. Mi informa che lui ha pure un CD della stessa, che fumare e' legale a Mysore (falso) e che lui gestisce una fumeria (o coffee shop, se siete giovani) insieme a suo cugino. Nella sua classifica dei fumatori, mi spiega che gli Italiani sono secondi solo agli Israeliani, i quali si capisce hanno bisogno di rilassarsi dopo tre anni di leva.
Vuole portarmi da suo cugino  e mi offre anche l' ascolto del CD di musica Italiana. Tutto questo solo per il Karma, mica per denaro! A quel punto non so se essere piu' spaventato dal dovere ascoltare Gianna Nannini, dall' offerta di andare a trovare suo cugino o dal fatto che dopo vari decenni sia stato finalmente approcciato dal temuto sconosciuto che offre la droga (meglio tardi che mai gli insegnamenti degli adulti tornano utili).
Di fronte al nostro educato rifiuto, lascia il bancone in cui si trovava e inizia a seguirci, offrendoci questa volta di condurci da un' anziana che fabbrica incenso. Nonostante l' invadenza, il personaggio e' simpatico e si sforza di inserire nel discorso parole in Italiano e tutti le sue conoscenze sulla California e gli USA . Divincolarsi e' quasi impossibile e cosi' decidiamo di seguirlo nel dedalo del mercato, tra strade strette, cumuli di spazzatura e folla urlante. Arriviamo alla fine in un rione vuoto e lui indica una piccola porta, facendoci segno di entrare. Io sono teso, mi aspetto di essere circondato e mi immagino scene di iperviolenza in stile Bolliwood, in cui io mi difendo da schiere di spacciatori con il macete. Mi sporgo invece all' interno, diffidente, e in effetti ci sono due signore anziane che preparano bastoncini di incenso ad una velocita' incredibile. Il posto sembra sicuro e quasi senza volerlo ci troviamo in un divano, ci portano il te e ci chiedono di aspettare. Chi, cosa?

Scaffali con pozioni varie, foto, trofei di bodybulding e iscrizione del Corano campeggiano sui muri della piccola stanza. Dopo poco arriva finalmente il nostro ospite. Mr. Syed. Ex bodbuldier professionista (pare sia stato Mr.  India nei primi anni ottanta e uno dei primi bodybuilder in India), ex calciatore, cintura nera di Karate ed al momento depositario della conoscienza di erbe e rimedi naturali che la sua famiglia si tramanda da generazioni.


Mr. Syed si rivela un venditore esperto e un ospite affabile. Per piu' di un' ora ci spiega virtu' medicinali di varie piante, come fare l' estrazione, come preparare tonici rinvigorenti, dimagranti, purificanti. Apre una ventina di boccette e ogni volta ci fa provare un olio o essenza diversa. Ha speso gli ultimi dieci anni cercando rimedi per varia malattie, dalla caduta dei capelli al cancro.  Non ha la presunzione di un santone olistico e confessa che per molte patologie non c'e' rimedio che possa venire dalla piante ma al piu' sollievo.
Parliamo dell' India, di bodybuiling, di Arnold Schwarzenegger e della California. Non abbiamo molto contante, ma decidiamo di spenderlo comprando un paio di essenze. All' uscita mi aspetta la mia guida che ringrazio per averci portato li. Il mio naturale senso di diffidenza per il prossimo ci avrebbe privato di questo piacevole incontro. Torniamo a piedi al centro citta', questa volta meno teso e con una raro senso di ottimismo, svanito il giorno dopo nel traffico di Bangalore.



Nota: Secondo il Word Drug Report del 2012, gli Italiani non sono secondi, ma primi per consumo di prodotti della cannabis. Un estratto del report e' apparso su The Economist.

lunedì 3 settembre 2012

Intrusi urbani

    Su una panchina, si ammazza il tempo e si
possono pure incontrare visi nuovi ....
                        

Mi sento osservato. Mi guardo intorno ma la terrazza del ristorante e' quasi vuota. Gli unici clienti sono seduti su uno dei tavoli al mio fianco e consumano la loro colazione in silenzio, senza badare a nessuno. Eppure continuo ad avere la sensazione di avere degli occhi puntati addosso, che qualcuno mi stia spiando. Penso tra me che sia  forse uno dei primi segni di demenza, che dovrei dormire di piu' o leggere meno romanzi noir.
Alzo lo sguardo verso il cielo ed invece eccola. Sta su uno dei balconi dei palazzi intorno e mi fissa. Per un attimo penso che stia solo osservando distratta i clienti di sotto e invece no. Mi alzo dal tavolo per chiedere un cucchiaio pulito e mi accorgo che mi segue con lo sguardo. Cosa vuole? Perche' proprio me?
Faccio finta di non averla notata e continuo a bere il mio caffe', ma lei sta sempre li sul terrazzo del secondo piano e mi fissa. Non e' certo giovane, ma nemmeno vecchia... di mezz' eta' direi. Cosa ci faccia nel terrazzo e' un mistero.
Poi tutto succede veloce, in pochi secondi. Altre due come lei compaiono sul tetto di uno dei palazzi di fronte. Lei urla e si getta dal terrazzo. La vedo volare e atterrare agile sul mio tavolo a fianco. Afferra la bottiglia di sciroppo zuccherato e va via veloce. Le altre scimmie gridano mentre il cameriere fa appena in tempo ad accorgesene e invano corre brandendo un bastone. Lei torna sul terrazzo e inizia a bere la preziosa bevanda. Capisco cosi' che era lo zucchero sul mio tavolo il vero oggetto di tanto fissare.

Ho vissuto in citta' invase da piccioni, altre avvolte da zanzare, altre ancora dominate da scoiattoli, ma non avrei mai pensato di dovermi guardare dalle scimmie. Si muovono nell' ambiente urbano a loro agio. Aspettano l' occasione per rubare il cibo, altre volte stanno invece accovacciate in modo educato al bordo della strada o sedute su una panchina del parco. Sperano magari nella buona sorte o che qualcuno allunghi qualcosa. L' altro giorno al mercato all' aperto ne ho vista una che aspettava il passaggio del bus per poi attraversare civilmente la strada. Mi mette allegria vederle in mezzo al cemento. Mi ricordano che per quanto ci si ostini a spingere la natura fuori dalla citta', lei rimane e di risposta fa pressione, trova varchi e magari un giorno riuscira' pure a riprendersi gli spazi persi...