tag:blogger.com,1999:blog-31361875532681618092024-03-18T19:59:16.444-07:00Ombre sul muroleonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.comBlogger119125tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-33330046877482834202013-12-27T01:51:00.003-08:002013-12-27T01:52:39.815-08:00La ricerca dell' esotico<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKi_H8PgrskyL6_Pgao-L6BqdJbXTfV9g1I6JjTPHZa00tQLjX1kUQN-e3TlJc_3-JGAIJ6XcYBUM4ek5IdvBxvR8QGuOY2Z-qCYryVrNH_4AlF9nR7SZGGX-9LS276gPmoyA2xqbYTWD4/s1600/AmberFort_Sweepers.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKi_H8PgrskyL6_Pgao-L6BqdJbXTfV9g1I6JjTPHZa00tQLjX1kUQN-e3TlJc_3-JGAIJ6XcYBUM4ek5IdvBxvR8QGuOY2Z-qCYryVrNH_4AlF9nR7SZGGX-9LS276gPmoyA2xqbYTWD4/s640/AmberFort_Sweepers.jpg" width="424" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Amber Fort, Jaipur</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Chissa cosa' rimarebbe del turismo in India, se le citta' fossero pulite, se al posto delle scope di saggina ci fossero gli aspirapolvere, se il traffico fosse ordinato e se la maggior parte degli Indiani avesse un lavoro regolare senza essere invece costretti ad inventarsi i piu' disparati mestieri, cosi' esotici e affascinanti per i turisti. Mi accorgo che continuo a cercare anche io l'esotico. Capita cosi che le foto a cui sono piu' affezionato siano pure quelle che non esisterebbero oggi, se a tutti gli Indiani fosse stata data la possibilita' di avere una vita normale, con l' acqua corrente in casa, un tetto sopra la testa, una scuola per i bambini. Perche' con solo 1% delle popolazione nel settore dell' Information Technology e poco piu' del 14% nel settore industriale, l' India e' ancora lontana dall' avere dato a tutta la sua gente vere opportunita' per un futuro migliore. </div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-59118122086811669052013-04-27T05:23:00.002-07:002013-05-09T09:55:49.367-07:00Fare pace con l' India<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ5t9u04oYCe-GkNJRF6JUvlcGdRcA9y0ENmEApyZv75wtGdI4O90KCksaVz3lHldy5Bhid-qYnKJg8F-36Q8foIwtVYe75wnIKZyOgQ_G1gu2lA4YfGaDAI6Y4LVJi7FNAAC8xNb8IcAu/s1600/chickpet.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJ5t9u04oYCe-GkNJRF6JUvlcGdRcA9y0ENmEApyZv75wtGdI4O90KCksaVz3lHldy5Bhid-qYnKJg8F-36Q8foIwtVYe75wnIKZyOgQ_G1gu2lA4YfGaDAI6Y4LVJi7FNAAC8xNb8IcAu/s400/chickpet.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
L' odore di gelsomino e rose nella sala centrale di Chickpet market copre l' odoro rancido che circonda il mercato nelle calde giornate a Bangalore. Il mercato all' interno e' come un labirinto dove centinaia di persone lavorano senza sosta intrecciando ghirlande e ornamenti floreali di ogni tipo. I lavoratori stanno seduti a gamba incrociate nelle piccole stanze che circondano la sala centrale. Infilando fiori di ogni tipo a formare collane e trecce con una maestria e rapidita' uniche. I fiori sono venduti a peso in altre stanze della parte coperta del mercato. Molti dei venditori sono musulmani, cosa un po' ironica dato che i fiori, privati del gambo e intrecciati in ornamenti, andranno ad adornare uno dei migliai di templi e altari indu sparsi per la citta'. <br />
La prima volta che vidi il mercato dei fiori rimasi affascinato dalla velocita' in cui le ghirlande venivano intrecciate e dalla quantita' di fiori usata per ornamenti e cerimonie. Le ghirlande sono una parte importante di molti rituali e preghiere (puja) che scandiscono la vita dei fedeli hindu. Durante l' ultima visita il fascino era pero' scomparso, sovrastato dal mio senso critico e visione razionale del mondo. In una nazione in cui non si riesce a garantire una distribuzione del cibo efficiente (quasi il 30% di frutta e verdura e il 7% di granaglie<a href="http://12.000.scripts.mit.edu/mission2014/problems/inadequate-food-distribution-systems" target="_blank"> <span style="color: red;">viene perso quotidianamente</span></a> per problemi di distribuzione), ogni giorno uno sforzo enorme viene profuso per coltivare, trasportare e distribuire fiori per ornare templi e altari. Persino nazioni Europee in passato hanno fatto follie per i fiori (si pensi all' ossesione per i tulipani in Olanda) ed e' uno degli istinti dell' essere umano quello di rendere piu' accogliente e piacevole il posto in cui si vive. Eppure qui a Bangalore, trovo difficile accettare questa ossessione per gli ornamenti dei luoghi religiosi. A un metro di distanza dal tempio vicino casa i rifiuti si accumulano non raccolti da settimane, eppure ogni mattina la statua delle divinita' di turno viene tirata a lucido. <br />
<br />
Molti occidentali pensano all' India come il luogo della spiritualita' e costruiscono nella loro testa l ' immagine monolitica di una nazione in cui ogni persona fa yoga al mattino e vive in una dimensione spirituale superiore. Un'amica Americana in visita a Bangalore, dopo soli tre giorni in citta' , mi disse" Devo assolutamente andare via da questa citta' e trovare la vera India... penso che andro' in un Ashram al Nord", come se Bangalore fosse una realta' separata e che l' India si possa trovare invece tra le mure di un Ashram per occidentali. Io fino ad ora ho fatto fatica a trovare la spiritualita' Indiana. Ho visto invece molte superstizioni prendere il sopravvento della realta' a tal punto da non avere piu' niente a che fare con la spiritualita' stessa. La stretta divisione in caste rimane in piedi anche grazie ad una visione distorta (ma purtroppo diffusa) dell' Induismo. Vendere i beni per comprare oro da mostrare al tempio, indebitarsi per celebrare solenni puja, ripudiare un parente perche' innamorato di una persona fuori dalla propria casta, sono alcune degli aspetti della struttura sociale Indiana che ho visto di persona, aspetti legati in modo indissolubile alla vita religiosa.<br />
<br />
Vorrei proprio essere in pace con l' India, accettarla con i suoi difetti e contraddizioni senza la spocchia da "illuminista" Europeo. Una delle persone incontrate la prima settimana mi disse "tu non sei speciale e togliti dalla testa che sarai in grado di cambiare le cose... altri meglio di te sono arrivati e poi partiti, senza che molto fosse cambiato". Forse quelle parole sono vere e dopo dieci mesi qui (che mi sembrano tre anni) continuo a chiedermi quale sia il segreto per trovare finalmente armonia con questo posto, in fondo unico e a suo modo affascinante</div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-70699573462499686072013-03-02T22:38:00.000-08:002013-04-10T21:08:34.753-07:00Kerala<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18fcIWh8SomVMCepk3x8FW4Hd9dK5kbS4X1FWAr5AtIWfLS7HqZ7jYuOMEge3cxFXvL-IjR6S7D2vqCcmFkZWp-QZX21opWoyRvemIoRw3cQruxA2toHtvZlFO0hEkDwJK0OuiY_ozIJu/s1600/oldmen.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj18fcIWh8SomVMCepk3x8FW4Hd9dK5kbS4X1FWAr5AtIWfLS7HqZ7jYuOMEge3cxFXvL-IjR6S7D2vqCcmFkZWp-QZX21opWoyRvemIoRw3cQruxA2toHtvZlFO0hEkDwJK0OuiY_ozIJu/s400/oldmen.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La canoa e' ancora il modo migliore per esplorare e muoversi nei canali in mezzo alla giungla.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
A scrivere dall' India e sull' India, ho come l' impressione di ricadere sempre nelle stesse banalita' e nei cliche' usati da tutti per descrivere questa nazione immensa e varia. Mi arrendo per ora alle mia vuota vena narrativa e lascio solo una<span style="color: red;"> <b><a href="http://www.flickr.com//photos/79873735@N06/sets/72157632850843645/show/" target="_blank"><span style="color: red;">galleria fotografica</span> </a></b></span>di un breve viaggio in Kerala, regione del sud e porto di arrivo per i primi esploratori portoghesi e olandesi che approdarono in India. Fra bianche chiese cattoliche, pescatori, fiumi nella giungla, bandiere rosse, spezie e caldo tropicale. <br />
<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy79Ki7SgcGfNE4Cnl-1T3ERvhZld9BIo_u8nZ_RfcDmb3b575OPxxcT9LUhL4VtTqDkDFei1kKIX1Mll3T0yKZUqC6Dz6YfGPPAnU5inGw6pX1_HguL7a50ZtEYm2Dd0L59u9F2YILJrJ/s400/redflag.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="400" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il partito comunista ha governato il Kerala per cinquanta anni e mantiene ancora oggi una presenza molto forte. L' autista del taxi su cui viaggiavo conosceva le opere di Gramsci e sapeva pure dove fosse Ales... meraviglie delle scuole di partito! </td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgiAZyDDY8aNDPh9iBaNgfidaAu8qvaOFlv5_PuyHYlXA2aIPrhD91Ev7ZoaUsrcQSkCmeByhOn3j3JWUHgjIW5u1CqZcTBSknRh_BksJElmjMkuz3eP1yN4ZrtJc73WtNC63UDusJEx2O/s1600/Papa.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgiAZyDDY8aNDPh9iBaNgfidaAu8qvaOFlv5_PuyHYlXA2aIPrhD91Ev7ZoaUsrcQSkCmeByhOn3j3JWUHgjIW5u1CqZcTBSknRh_BksJElmjMkuz3eP1yN4ZrtJc73WtNC63UDusJEx2O/s400/Papa.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il catto-comunismo nella sua essenza: Kerala ha una forta presenza di Cattolici e le immagini di Gesu' competono con Ganesh e le foto dei leader maximi del partito</td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy79Ki7SgcGfNE4Cnl-1T3ERvhZld9BIo_u8nZ_RfcDmb3b575OPxxcT9LUhL4VtTqDkDFei1kKIX1Mll3T0yKZUqC6Dz6YfGPPAnU5inGw6pX1_HguL7a50ZtEYm2Dd0L59u9F2YILJrJ/s1600/redflag.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-41196018479902953522012-12-31T21:34:00.002-08:002013-04-10T21:09:42.095-07:00Rajasthan <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk1sGNs-OJ6TXRj5Lqo7Z7DFH7OAPqE3PaDR1hcWQOsbl287flBN-1obkF3zftYJZqvIfjsVsKrIxQE8e60gmIiWxw-jRdsTOoISE97gepiWjNdyITeW5KvI2JUKuKKOPRn8YMf_W9vAyH/s1600/29_sarigiallo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk1sGNs-OJ6TXRj5Lqo7Z7DFH7OAPqE3PaDR1hcWQOsbl287flBN-1obkF3zftYJZqvIfjsVsKrIxQE8e60gmIiWxw-jRdsTOoISE97gepiWjNdyITeW5KvI2JUKuKKOPRn8YMf_W9vAyH/s400/29_sarigiallo.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
A viaggiare tra i villagi del Rajasthan si ha l' impressione che il tempo si sia fermato e il ritmo della vita sia rimasto fermo a secoli fa'. Si rimane colpiti dai colori, dalla grandezza dei forti e dei palazzi, dai silenzi dei templi nel mezzo degli altopiani desertici. Ma queste sono cose che in fondo e' ovvio notare e pure un viaggiatore distratto non potrebbe ignorare le stoffe colorate, i marmi intagliati, i profumi dei cibi speziati e le forme bizzarre di turbanti e baffi.<br />
Ma piu' di tutto io sono rimasto colpito dalle donne del Rajasthan. Nelle zone rurali si vedono donne che lavano, donne che trasportano la legna, donne che vendono manufatti, donne che vanno al pozzo, donne che accudiscono i bambini, donne che lavorano i campi, donne che fanno da mangiare su fuochi di fortuna.<br />
Ho visto di rado uomini nei campi, mentre i piccoli bar o negozi del te sono sempre pieni di maschi adulti che fumano, chiaccherano e pontificano sui passanti. Spesso si vedono uomini "al lavoro", mentre supervisionano seduti le donne lavorare. Le donne sono il fulcro di queste comunita' rurali dove una figlia femmina e' ancora vista come un disastro per la famiglia (per evitare aborti selettivi o infanticidio di figlie femmine, il governo paga ora circa duemila dollari per ogni neonata). Chissa' cosa potrebbe essere il Rajasthan e l' India intera se tutta questa energia produttiva fosse incanalata, se le donne del villaggio potessero studiare, se avessero il tempo di occuparsi di attivita' diverse dal raccogliere la legna e trasportare l' acqua.<br />
<br />
Il Rajasthan e' comunque un posto unico, dove tutti i cliche' sull' India -le tigri, i Maharaja, i turbanti, il deserto e i palazzi dorati- si fanno reali ed e' impossibile rimanere indifferenti.<br />
<br />
Lascio il link di alcune<u><span style="color: red;"> </span></u><a href="http://www.flickr.com//photos/79873735@N06/sets/72157632396252105/show/" target="_blank"><span style="color: red;">foto</span></a> del viaggio, nella speranza che a qualcuno in Italia venga voglia di venire a trovarci.<br />
<br /></div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-52826384637240640122012-09-22T21:26:00.002-07:002012-09-22T21:26:43.119-07:00Fidarsi del prossimo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh41Yen1oJoW2x0-xp0pRtVrA7Ohv_bCwDOjzcCmmWwmldl9eQ9Qew7Yidpznjlai0Yq-75II_9HhCpU_vgO_Wh3l8lls3QhswNQGjmCHebfBH0MnVvW_edMhZkYDGs9EMXVbdqoFKBQ-u9/s1600/sell_color.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh41Yen1oJoW2x0-xp0pRtVrA7Ohv_bCwDOjzcCmmWwmldl9eQ9Qew7Yidpznjlai0Yq-75II_9HhCpU_vgO_Wh3l8lls3QhswNQGjmCHebfBH0MnVvW_edMhZkYDGs9EMXVbdqoFKBQ-u9/s400/sell_color.jpg" width="265" /></a> </div>
<br />
Posso passare intere giornate nei mercati all' aperto senza acquistare niente e senza annoiarmi. Trovo rilassante ammirare i colori, la bellezza geometrica dei cumuli di frutta, annusare nell' aria i fiori freschi e sentire i richiami provenire da dietro i banconi. <br />
Ogni tanto pero' finisco pure per comprare piccoli oggetti di cui ignoro l' utilizzo, per il solo piacere della contrattazione e per onorare cosi le superiori doti persuasive del commerciante: bustine di polveri colorate, una giara di terraccotta sbilenca, spezie che temo ad usare e ingerire. Sto li che cammino e senza accorgemene mi trovo a fissare i prodotti sul bancone, poi inizio a dire al venditore chi sono, da dove vengo, e cado infine nella sua trappola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV6YZQw93isya7P5R_OZTmtwNYksXQ747dHpB4aywokY1yq94I24HYnN5Xn3WUcmZhMexuTvTqpikM-1ouHl3DYQGwtpYm2WyVUFTSYRo3QRQssfsjmd9_ARkdzfdp2t71UOmP6QiXcVOC/s1600/fiori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV6YZQw93isya7P5R_OZTmtwNYksXQ747dHpB4aywokY1yq94I24HYnN5Xn3WUcmZhMexuTvTqpikM-1ouHl3DYQGwtpYm2WyVUFTSYRo3QRQssfsjmd9_ARkdzfdp2t71UOmP6QiXcVOC/s320/fiori.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
"ahhh Italia, Gianna Nannini, Italiani grandi fumatori di hashish..." mi dice ridendo uno dei venditori del mercato di Mysore. Non so se essere piu' stupito perche' conosce la cantante toscana o per la sua ammirazione delle doti Italiche. Mi informa che lui ha pure un CD della stessa, che fumare e' legale a Mysore (falso) e che lui gestisce una fumeria (o coffee shop, se siete giovani) insieme a suo cugino. Nella sua classifica dei fumatori, mi spiega che gli Italiani sono secondi solo agli Israeliani, i quali si capisce hanno bisogno di rilassarsi dopo tre anni di leva.<br />
Vuole portarmi da suo cugino e mi offre anche l' ascolto del CD di musica Italiana. Tutto questo solo per il Karma, mica per denaro! A quel punto non so se essere piu' spaventato dal dovere ascoltare Gianna Nannini, dall' offerta di andare a trovare suo cugino o dal fatto che dopo vari decenni sia stato finalmente approcciato dal temuto sconosciuto che offre la droga (meglio tardi che mai gli insegnamenti degli adulti tornano utili). <br />
Di fronte al nostro educato rifiuto, lascia il bancone in cui si trovava e inizia a seguirci, offrendoci questa volta di condurci da un' anziana che fabbrica incenso. Nonostante l' invadenza, il personaggio e' simpatico e si sforza di inserire nel discorso parole in Italiano e tutti le sue conoscenze sulla California e gli USA . Divincolarsi e' quasi impossibile e cosi' decidiamo di seguirlo nel dedalo del mercato, tra strade strette, cumuli di spazzatura e folla urlante. Arriviamo alla fine in un rione vuoto e lui indica una piccola porta, facendoci segno di entrare. Io sono teso, mi aspetto di essere circondato e mi immagino scene di iperviolenza in stile Bolliwood, in cui io mi difendo da schiere di spacciatori con il macete. Mi sporgo invece all' interno, diffidente, e in effetti ci sono due signore anziane che preparano bastoncini di incenso ad una velocita' incredibile. Il posto sembra sicuro e quasi senza volerlo ci troviamo in un divano, ci portano il te e ci chiedono di aspettare. Chi, cosa?<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3btcCRw44GNiyKA44MHfPyhZphcp-xgAs7DdTyReB5gR0khnS5MK0icK2mS4E7-nH1XuCg_q6g9YX_se6s0NYl82L0QCgEUWvs2I4ZSd7RKY1V7ttQvUo1mcVKkVuUllTwDoxFvSUaG84/s1600/misterindia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3btcCRw44GNiyKA44MHfPyhZphcp-xgAs7DdTyReB5gR0khnS5MK0icK2mS4E7-nH1XuCg_q6g9YX_se6s0NYl82L0QCgEUWvs2I4ZSd7RKY1V7ttQvUo1mcVKkVuUllTwDoxFvSUaG84/s320/misterindia.jpg" width="246" /></a></div>
<br />
Scaffali con pozioni varie, foto, trofei di bodybulding e iscrizione del Corano campeggiano sui muri della piccola stanza. Dopo poco arriva finalmente il nostro ospite. Mr. Syed. Ex bodbuldier professionista (pare sia stato Mr. India nei primi anni ottanta e uno dei primi bodybuilder in India), ex calciatore, cintura nera di Karate ed al momento depositario della conoscienza di erbe e rimedi naturali che la sua famiglia si tramanda da generazioni. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikqIJOuukeEf8GtyDBnOR2LhKsDqgeBtX63ZJICzC-1ALwFCKiBUTUX4-BuUwmAZ4AGHsrL1hYKrGNfhEDCNpvSf59HGGIPs6UTh34Hq7mc7l4v-S7QADlwxZxz20x5vsMMjGYR4jeFTPm/s1600/DSC_1922.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikqIJOuukeEf8GtyDBnOR2LhKsDqgeBtX63ZJICzC-1ALwFCKiBUTUX4-BuUwmAZ4AGHsrL1hYKrGNfhEDCNpvSf59HGGIPs6UTh34Hq7mc7l4v-S7QADlwxZxz20x5vsMMjGYR4jeFTPm/s320/DSC_1922.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Mr. Syed si rivela un venditore esperto e un ospite affabile. Per piu' di un' ora ci spiega virtu' medicinali di varie piante, come fare l' estrazione, come preparare tonici rinvigorenti, dimagranti, purificanti. Apre una ventina di boccette e ogni volta ci fa provare un olio o essenza diversa. Ha speso gli ultimi dieci anni cercando rimedi per varia malattie, dalla caduta dei capelli al cancro. Non ha la presunzione di un santone olistico e confessa che per molte patologie non c'e' rimedio che possa venire dalla piante ma al piu' sollievo.<br />
Parliamo dell' India, di bodybuiling, di Arnold Schwarzenegger e della California. Non abbiamo molto contante, ma decidiamo di spenderlo comprando un paio di essenze. All' uscita mi aspetta la mia guida che ringrazio per averci portato li. Il mio naturale senso di diffidenza per il prossimo ci avrebbe privato di questo piacevole incontro. Torniamo a piedi al centro citta', questa volta meno teso e con una raro senso di ottimismo, svanito il giorno dopo nel traffico di Bangalore.<br />
<br />
<br />
<br />
<b>Nota</b>: Secondo il Word Drug Report del 2012, gli Italiani non sono secondi, ma primi per consumo di prodotti della cannabis. Un estratto del report e' apparso su <a href="http://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2012/06/daily-chart-16" target="_blank"><span style="color: blue;"><u>The Economist</u></span></a>.<br />
<br /></div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-4788398550354169312012-09-03T08:54:00.003-07:002013-04-10T21:11:04.966-07:00Intrusi urbani<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJ_YPCDXNwHQlZtx08XAKrr3Ow3ZqheMYkvemW8md0_QdnjxSnlCw5R7DkmSK5-bAsmTyebAehlG-3WxYDGQIo7W5KArHFybEsF2z4fbSa2_WWZai1Q3VJwLxPjdd_muJnMvgT8g5fsqV/s1600/Scimmia_bw.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJ_YPCDXNwHQlZtx08XAKrr3Ow3ZqheMYkvemW8md0_QdnjxSnlCw5R7DkmSK5-bAsmTyebAehlG-3WxYDGQIo7W5KArHFybEsF2z4fbSa2_WWZai1Q3VJwLxPjdd_muJnMvgT8g5fsqV/s400/Scimmia_bw.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>Su una panchina, si ammazza il tempo e si</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>possono pure incontrare visi nuovi .... </i></div>
<br />
<br />
Mi sento osservato. Mi guardo intorno ma la terrazza del ristorante e' quasi vuota. Gli unici clienti sono seduti su uno dei tavoli al mio fianco e consumano la loro colazione in silenzio, senza badare a nessuno. Eppure continuo ad avere la sensazione di avere degli occhi puntati addosso, che qualcuno mi stia spiando. Penso tra me che sia forse uno dei primi segni di demenza, che dovrei dormire di piu' o leggere meno romanzi noir. <br />
Alzo lo sguardo verso il cielo ed invece eccola. Sta su uno dei balconi dei palazzi intorno e mi fissa. Per un attimo penso che stia solo osservando distratta i clienti di sotto e invece no. Mi alzo dal tavolo per chiedere un cucchiaio pulito e mi accorgo che mi segue con lo sguardo. Cosa vuole? Perche' proprio me?<br />
Faccio finta di non averla notata e continuo a bere il mio caffe', ma lei sta sempre li sul terrazzo del secondo piano e mi fissa. Non e' certo giovane, ma nemmeno vecchia... di mezz' eta' direi. Cosa ci faccia nel terrazzo e' un mistero.<br />
Poi tutto succede veloce, in pochi secondi. Altre due come lei compaiono sul tetto di uno dei palazzi di fronte. Lei urla e si getta dal terrazzo. La vedo volare e atterrare agile sul mio tavolo a fianco. Afferra la bottiglia di sciroppo zuccherato e va via veloce. Le altre scimmie gridano mentre il cameriere fa appena in tempo ad accorgesene e invano corre brandendo un bastone. Lei torna sul terrazzo e inizia a bere la preziosa bevanda. Capisco cosi' che era lo zucchero sul mio tavolo il vero oggetto di tanto fissare.<br />
<br />
Ho vissuto in citta' invase da piccioni, altre avvolte da zanzare, altre ancora dominate da scoiattoli, ma non avrei mai pensato di dovermi guardare dalle scimmie. Si muovono nell' ambiente urbano a loro agio. Aspettano l' occasione per rubare il cibo, altre volte stanno invece accovacciate in modo educato al bordo della strada o sedute su una panchina del parco. Sperano magari nella buona sorte o che qualcuno allunghi qualcosa. L' altro giorno al mercato all' aperto ne ho vista una che aspettava il passaggio del bus per poi attraversare civilmente la strada. Mi mette allegria vederle in mezzo al cemento. Mi ricordano che per quanto ci si ostini a spingere la natura fuori dalla citta', lei rimane e di risposta fa pressione, trova varchi e magari un giorno riuscira' pure a riprendersi gli spazi persi...<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-72768124702594274912012-08-12T08:04:00.003-07:002013-04-10T21:10:51.008-07:00La ragazza Americana<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyq_EYyJXj2VsngMvau8F_pNXvSLFcTo6SZGHYwZOKf-Mf8cDhuU7TKregnEVLwPzIJihn_ETjdq5Yci6fdPzCI-BBTt-f9ChKqAqGS26LFFO6qyboMZ4IPqS-R5GAZD0OydlKnyIhyphenhyphennFh/s1600/kids_bw.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyq_EYyJXj2VsngMvau8F_pNXvSLFcTo6SZGHYwZOKf-Mf8cDhuU7TKregnEVLwPzIJihn_ETjdq5Yci6fdPzCI-BBTt-f9ChKqAqGS26LFFO6qyboMZ4IPqS-R5GAZD0OydlKnyIhyphenhyphennFh/s400/kids_bw.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;"><i>Bambini al parco di Lal Baugh. Mi hanno chiestodi scattarli una foto e prima o poi </i></span><br />
<span style="font-size: x-small;"><i> dovro' tornar<span style="font-size: x-small;">e </span>con una stampa... </i></span></div>
<br />
<br />
<br />
I bambini della scolaresca attendono in fila per due all' entrata del tempio. Avranno forse sei, sette anni e sono vestiti con una divisa rossa e blu. I bambini portano una cravatta un po' fuori misura che arriva quasi alle ginocchia, le bambine una gonna a pieghe. Gli passiamo accanto e d' improvviso uno dei bambini si stacca dalla fila e inizia a urlare "una ragazza Americana, una ragazza Americana"... cosi quella scolaresca che pochi secondi prima era composta e ordinata, si trasforma in un branco di mini adolescenti precoci, eccitati e festanti. Le bambine invece sono rimaste in silenzio e, con mio grande disappunto, non si sono messe a urlare "un ragazzo Italiano, un ragazzo Italiano....". Diciamo infatti che io passo di solito inosservato tra la folla, scambiato magari per appartente a qualche gruppo del variagato mondo Islamico. Non pensano nemmeno che io sia Italiano (spiegare la differenza tra Sardo e Italiano sarebbe troppo), perche' gli Italiani -mi dicono- amano la moda e hanno belle macchine, facendomi capire quindi che il mio guardaroba non li ha impressionati e neppure la mia auto. E poi in fondo gli Italiani che cosa avrebbero da insegnare in questo posto?<br />
<br />
Mentre attendevo con pazienza (molto indiana) il mio turno all' ufficio immigrazione, mi sono trovato a fare paragoni, confrontando questa realta' con altre a me familiari. "Ahh ma come da noi qui non si trova..." e' l' esercizio preferito di molti turisti e viaggiatori che finiscono cosi nella trappola del giudizio comparato e si negano spesso la bellezza della scoperta del diverso e inusuale. Confrontare pero' e' naturale e ogni tanto pure salutare. Usare la California come misura sarebbe stato pero' un esercizio inutile, buono solo per farsi venire l' ulcera e diventare nervosi. La "giornata lineare" negli Stati Uniti, dove l' imprevisto e' l' eccezione, qui non esite. Uno degli ingredienti per un vita sana a Bangalore e' cosi non avere troppe aspettative e uscire di casa ogni giorno con l' idea che qualcosa di inatteso sara' dietro l' angolo mentre la pianificazione con settimane di anticipo qui non funziona. <br />
Se penso invece all' Italia, le differenze sono solo nell' ordine di grandezza delle cose ma non nella loro intima natura. Come se per scherzo qualcuno avesse voluto amplificare molti lati dell' italianita', nel bene e nel male, per un fattore cento o mille, regalando pero' in compenso una dosa immensa di pazienza e tolleranza. La lista che ho compilato nel tempo dell' attesa sarebbe potuta essere piu' lunga, ma per mia (e vostra) fortuna il paffuto omino allo sportello dell' immigrazione ha chiamato il mio numero e io non ho avuto altra ispirazione e tempo per ampliarla. Sono certo che nei quattro anni a venire trovero' altre occasioni per farlo. <br />
<br />
<b>Traffico</b>. Di base non ci sono regole. Vince il piu' furbo, chi guida la macchina piu' grossa o chi e' pronto a rischiare tutto. Il parcheggio selvaggio in doppia fila e' la norma. Negli ingorghi gli automobilisti non si adirano mai e nemmeo urlano. Suonano il clacson in continuazione, ma lo fanno senza quel carico aggressivo, tipico di altri luoghi. A volte suonano pure il clacson quando la strada e' vuota (molto di rado...), forse per sentirsi meno soli.<br />
Il pedone non ha diritti, e' un intralcio per le auto. E' conveniente non attraversare e farlo solo quando una massa critica di pedoni e' pronta a farlo (tu chiamali se vuoi scudi umani). Il verde e il rosso al semaforo sono categorie dalle mille sfumaturi, soggette al gusto di chi guida. <br />
<br />
<b>Cibo. </b>Il cibo e' sacro. C'e' da mangiare ovunque, dolce o salato. Ai bordi della strada in carretti sgangherati o in raffinati ristoranti. Si puo' trovare sempre qualche cosa di aperto, purche' si sia disposti a rischiare un po' sul fronte intestinale. Ogni regione ha innumerevoli varianti dello stesso piatto, con nomi diversi e sottili cambi negli ingredienti. I miei colleghi discutono con furore mentre mangiano a quattro ganasce, dibattendo su quale sia la versione "vera" di pietanze che a me sembrano identiche, su quale sia l' olio migliore per la frittura, elogiando infine la preparazione della loro nonna o mamma (mi suona molto familiare).<br />
E in questa cultura in cui tanto importante e' il mangiare in tanti muoiono di fame.<br />
<br />
<b>Burocrazia.</b> Paffuti e panciuti impiegati guardano da dietro lo sportello, inclinando la testa per fissare meglio sopra il occhiali da presbiti. Ci impiegano dieci minuti per leggere mezza pagina e infine passano la pratica allo sportello affianco, in cui voi dovrete rifare la fila. Un sistema Bizantino di regole permette cosi' di sfuggire alle stesse.<br />
<br />
<b>Fare la coda</b>. Se non dite niente e aspettate pazienti, potrete morire aspettando mentre tutti vi saranno passati davanti. Saltare la coda e' un diritto inalienabile.<br />
<br />
<b>Trasporti pubblici.</b> Ai tempi delle medie, gli autobus dell' Arst sulla linea Sorso-La Marina erano meno affollati. I poveri pendolari devono dare l' assalto al bus che puo' arrivare seguendo le onde di traffico. I taxi e i rickshaw sono il mezzo consigliato, previa contrattazione selvaggia del prezzo (il tassametro e' li a prendere polvere). Se capiscono che non siete del posto la tariffa verra' ampiamente maggiorata. Opponete resistenza e fate finta di sapere la strada. Abbasserano un po' il prezzo pur continuando a raggirarvi, ma almeno vi sentirete soddisfatti. Ogni volta che prendo il taxi da Milano Linate a Milano centrale mi succede la stessa cosa, ma almeno qui pago in rupie.<br />
<br />
<b>Sconti e saldi.</b> Lo sconto va sempre chiesto, anche se il risparmio sara' minimo o irrisorio. La tecnica varia a seconda se si tratti di un vero negozio con il cartellino del prezzo o un emporio con merce esposta ma senza un listino chiaro.<br />
Come per i trasporti, la provenienza geografica fissera' quanto dovrete sborsare.<br />
<br />
<br />
<b>Arte di arrangiarsi. </b>Dote dei piu' che vivono in questa citta' e che, nonostante tutto, riescono a farcela e pure a prosperare... Una specie di inno all' ottimismo che mi ricorda che in fondo, per quanto dura possa essere stata la mia giornata, c'e' gente a cui e' andata peggio...</div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-59491877240911907172012-07-22T04:17:00.002-07:002013-04-10T21:10:02.378-07:00Dispaccio numero uno<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyrSbVFxt-6TzgqWqeMj_cnCmsPnwBTqaGRHEsMMD_0RpaTfRKm11TUV2TD_GKOPrOo-4oZ3MeIK2DiMwa8nw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: left;">
<br />
<br />
E' passata una settimana dall' arrivo a Bangalore e il tempo trascorso non e' stato sufficiente ad elaborare in qualche forma il carico di immagini e sensazioni degli ultimi giorni. Mi sembra di avere trascorso un mese o piu' in questa citta'. La vita in California, gli spazi aperti dell' Ovest degli Stati Uniti, le scatole di cartone pronte per il trasloco, Portland e le sue bici, Dubai sotto una tempesta di sabbia... le immagini di sei mesi si impastano insieme come se l' eccesso di stimoli avesse mandato in tilt la mia memoria a breve termine. In questi giorni pure attraversare la strada mi genera a volte un senso di sconforto, altre volte invece navigo spinto da un forte entusiasmo e allegria per essere immerso in questo caos ed essere circondato da persone sempre gentili e disponibili.<br />
Non ho trovato le energie necessarie per scrivere di questa fase iniziale della vita in India, cosi' ho provato a fare un piccolo filmato con il telefono, giusto per dare un' idea di che cosa sia la citta'. Domenica mattina abbiamo deciso di prendere un rickshaw e farci portare dall' altra parte della citta', nella speranza di capire meglio dove fossimo finiti. Con nostra meraviglia siamo alla fine arrivati in un parco con alberi di loto e scimmie e siamo pure riusciti a mangiare in un ristorante al bordo della strada, senza morire di dissenteria!<br />
Non ho fatto nessun editing e i due minuti di immagini mosse (e forse un po' noiose) potete prenderle come un' elogio dell' entropia, della capacita' di adattarsi ai cambi della vita e soprattuto inno all' Ape a tre ruote, vero orgoglio nel mondo del design Itagliano!</div>
</div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-69910052995426310632012-07-14T11:12:00.001-07:002012-07-14T15:18:06.095-07:00Domenica al velodromo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPd5c8PA5PTZZEVvu5X4Q1aEW9WujahjFxugpbJJnlUYhNmQiLkh2ec-Oal91AGA3eKX-_I0WtR13_GHyQ04pkHHbX6mzwdHTeGWEM-804mRl3_-TLsN8C2YBQhUiciT9XWNmYZbFmJEky/s1600/Tim_1_BW.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPd5c8PA5PTZZEVvu5X4Q1aEW9WujahjFxugpbJJnlUYhNmQiLkh2ec-Oal91AGA3eKX-_I0WtR13_GHyQ04pkHHbX6mzwdHTeGWEM-804mRl3_-TLsN8C2YBQhUiciT9XWNmYZbFmJEky/s400/Tim_1_BW.JPG" width="265" /></a></div>
<br />
Una Domenica mattina al velodromo, a fare qualche foto per un amico che gareggia ai campionati dell' Oregon di ciclismo su pista. La pista e' in cemento, costruita all' interno di un caseificio che, per ragioni oscure, ha voluto donare il velodromo alla citta'. Ci sono atleti di tutte le eta', persino un paio di gentiluomi oltre i sessanta anni, a spingere e sudare insieme a ventenni coperti di tatuaggi e orecchini.<br />
Il prato all' interno dell' anello e coperto da ombrelloni e l' aria e' riempita dal rumore dei rulli per il riscaldamento, dal ronzio delle ruote che accellerano sulla pista e dai rintocchi della campana che segnala l' ultimo giro.<br />
Non ho mai pedalato su pista e solo da poco ho capito le regole della competizione. Andare a quarantacinque chilometri all' ora su una pista inclinata a quarantatre gradi mi sembra un buon modo per perdere i denti. Eppure provo subito un senso di comunanza e rispetto per tutti quegli atleti, senza sapere nemmeno il perche'. Mi accorgo che il mio battito cardiaco aumenta all' improvviso quando i ciclisti entrano insieme in curva, si sfiorano e poi spingono per lo sprint finale. Applaudo e faccio il tifo per persone che non mai visto in vita mia e mi esalto quando due atleti si gettano sulla linea d' arrivo al filo, dopo avere dato tutto fino all' ultimo.<br />
Tornato a casa, mentre scelgo le foto e ripenso alla mattinata trascorsa, capisco finalmente il perche' di tutto qull' entusiasmo e passione, di solito da me riservata per altro. La pista, le ruote, gli sprint finali sono solo la parte parte superficiale dello sport. Nella fatica, nella competizione, nel rischio delle cadute e scontri in velocita' ho visto in realta' un distillato del <i>bushido,</i> "La Via del Guerriero", il codice morale dei samurai, nella loro ricerca di onore, rettidutine, corraggio e rispetto.<br />
Solo cosi posso spiegare come il mio amico Tim, a quantadue anni e nove ore di turni quotidiani al tornio da falegname, riesca a svegliarsi ogni giorno alle cinque del mattino per allenarsi. O come molti atleti, pur senza assicurazione medica (siamo in America, mica nell' Europa del Socialismo!) siamo disposti a rischiare una caduta e le spese dell' ospedale, pur di competere al massimo e al meglio. Nei pochi secondi di un giro di pista ci sono condensati anni di sacrifici e sogni che riempiono spesso vite "normali". E io credo che in fondo siano i sogni e la passioni pure improbabili a matenerci vivi e a rendere il mondo un posto piu' ricco e migliore.</div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-9651976235756146372012-06-05T18:41:00.001-07:002013-04-10T21:11:23.650-07:00Eastern Oregon<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr align="center"><td><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj73gDduPBK-CQxR1eSkoLuX_LA2L2ogW5_JGHD22AiyY9vZ61U5NhtoNP8xID8ml3UM2N-UrB767fTz61aYC0gKTZRoAlYavQbCcz-n5YSUxwoMd8AaEgnnSaGZZKmAesiEEh24IibrP5e/s1600/Falcon.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj73gDduPBK-CQxR1eSkoLuX_LA2L2ogW5_JGHD22AiyY9vZ61U5NhtoNP8xID8ml3UM2N-UrB767fTz61aYC0gKTZRoAlYavQbCcz-n5YSUxwoMd8AaEgnnSaGZZKmAesiEEh24IibrP5e/s400/Falcon.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Falco Pellegrino. Padrone dei cieli sugli altopiani desertici.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP70iKecDB3GAHt_VOuNSxFVCGKPRZay8I7JvKpD_BRXrALtOtMEjsNGfdC5a2ycCfVS0lGHUK_7kyV3lKgkoSXHH-cY7K6H2czGZ7UG-zMyYG3eAVub7B-MscdxpCDdURNNrhs_E9O645/s1600/Cascades_2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP70iKecDB3GAHt_VOuNSxFVCGKPRZay8I7JvKpD_BRXrALtOtMEjsNGfdC5a2ycCfVS0lGHUK_7kyV3lKgkoSXHH-cY7K6H2czGZ7UG-zMyYG3eAVub7B-MscdxpCDdURNNrhs_E9O645/s400/Cascades_2.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Cascades Range, Three Sisters.</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii_TEhP4Ymk56yMcHvJBs7nUT_K-gGU77uUCXQn4gpUAfIhl5n1KZehcKGRfDGHSuSraIBQ-3QRY2YIY8DujM1VU81gXH-pLEvlVeXxGUakJqNTB_aG0h3sYDSc7gD7A2e9UFaGD1v94qC/s1600/PaintedHills.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii_TEhP4Ymk56yMcHvJBs7nUT_K-gGU77uUCXQn4gpUAfIhl5n1KZehcKGRfDGHSuSraIBQ-3QRY2YIY8DujM1VU81gXH-pLEvlVeXxGUakJqNTB_aG0h3sYDSc7gD7A2e9UFaGD1v94qC/s400/PaintedHills.JPG" width="265" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Painted Hills. Cio' che resta di una eruzione vulcanica</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDtKO2eP1F328EbQFwHqomYXABjxY0Nfi9jSzwWbGQhZgHb6EcjPHY3Q4KWJH_Pq68HWChOQuZdTEVppqRjJqSnwGxB9vf1qXerC44v0ABdWWeQBmtnMQB9SS_i7V7yBln4eKIWsFepdJT/s1600/Barn_and_truck.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDtKO2eP1F328EbQFwHqomYXABjxY0Nfi9jSzwWbGQhZgHb6EcjPHY3Q4KWJH_Pq68HWChOQuZdTEVppqRjJqSnwGxB9vf1qXerC44v0ABdWWeQBmtnMQB9SS_i7V7yBln4eKIWsFepdJT/s400/Barn_and_truck.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Shaniko, citta' ormai fantasma sulla strada che porta ad Est.</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-75136341114922230102012-05-19T08:29:00.001-07:002012-05-19T08:38:04.231-07:00Smith Rock. Ovvero di appuntamenti al buio, di forum on line e del sacro fuoco che consuma.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4B38slZXarn4gYglU9qSscpXosc11FadERcGcCMYH9Qd9TTHCsR1POb3_wXGGCpPhF0vYHyYnzSACqKpuYwGNPbroEalfHzPErQLksD_y9fq0jC2Y-5Z9gQ60s0xjrwCKfyLc-gWO4Hav/s1600/view.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4B38slZXarn4gYglU9qSscpXosc11FadERcGcCMYH9Qd9TTHCsR1POb3_wXGGCpPhF0vYHyYnzSACqKpuYwGNPbroEalfHzPErQLksD_y9fq0jC2Y-5Z9gQ60s0xjrwCKfyLc-gWO4Hav/s400/view.JPG" width="400" /> </a></div>
<br />
<br />
"Mi chiamo Leonardo e non arrampico da una settimana". Gli altri uomini seduti in cerchio si alzano in piedi dalle loro sedie pieghevoli, applaudono e vengono ad abbracciarmi. La stanza e' vuota, eccetto per un poster sgualcito che proclama " La montagna si puo' vivere in tanti modi" e mostra tre uomini e tre donne che mangiano la loro merenda su un prato alpino, alla base di una parete verticale. La seduta degli Arrampicatori Anonimi e' iniziata da qualche minuto, con il rito delle presentazioni e io mi sento gia' terribilmente a disagio. Mi guardo intorno, fisso le nocche callose delle mani degli altri "anonimi", dondolo un po' sulla sedia, stiro le gambe, la sedia si sbilancia indietro e sto per cadere quando invece mi risveglio di soprassalto... era solo un sogno o incubo. Non ci sono<br />
Arrampicatori Anomini, non c'e' nessuna stanza vuota ne gruppo di supporto, sono solo io nella mia tenda, satura di condensa e di odore di scarpette, nel pianoro ai margini del parco di Smith Rock. <br />
<br />
Anche senza gruppo di supporto, ogni tanto dico a me stesso che e' possibile vivere felici senza arrampicare. Mi ripeto che milioni di persone vivono serene esistenze senza mai toccare roccia, mi autoflagello ricordandomi che in fondo io non sono un arrampicatore forte e quindi tanto vale smettere. Ma niente. Il sacro fuoco rimane li, sempre acceso, nonostante vari tentativi di tenerlo a bada o fare finta che non emani vita e calore. Ogni tanto riesco ad anestetizzarmi con la corsa e con la bici, ma e' un po' come curare una dipendenza con una di diverso tipo. Perche', piu che il gesto atletico, so bene che e' il desiderio della scoperta di posti nuovi a tenere acceso il fuoco. Cosi' giorni fa, in preda ad astinenza, mi sono ritrovato a cercare un compagno nella temuta sezione di un forum di montagna dedicata ai disperati in cerca di qualcuno con cui arrampicare. Temuta perche' sui forum non sai mai chi sia la persona che risponde ne quanto possa essere affidabile. E' un po' come cercare l' amore su un sito di incontri e avere un incontro al buio con una sconosciuta. <br />
<br />
Giorni fa avevo gia' usato la tecnica del biglietto in palestra (trovando un compagno per una gita di un giorno) ed ero ormai pronto a provare la tecnica dell' agguato al parcheggio (gia' descritta in un altro <a href="http://ombresulmuro.blogspot.com/2011/07/sulla-scelta-dei-compagni.html" target="_blank">post</a>). Un arrampicatore (che chiamero' AS), aveva negli anni raffinato la tecnica dell' agguato, piombando all' improvviso su sconosciuti e costringendoli con l' inganno e il raggiro a fargli sicura. Privo di macchina, AS negli anni della adolescenza, era in grado di andare a piedi alla Muraglia ad Osilo, e poi ottenere una sicura praticamente da chiunque fosse in grado di muovere le mani. Speravo quindi di potere usare il sapere trasmesso da AS anche nel mio caso. Smith Rock era nella lista dei posti in cui avrei voluto arrampicare ormai da anni e vista la distanza da Portland, non potevo perdere questa occasione. L' idea di guidare tre ore e poi aspettare che qualche anima pia si presentasse non mi allettava per niente. Con pochi giorni in citta' non c'era nemmeno il tempo di creare una rete di contatti, cosi' non restava che il forum come ultima spiaggia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOvWnN3G5P9GQ5XiErdVfVLY69qG91oHA65QCFVutWg8FpPm6kEtVwwNpPu6XqDViLnXfFwJGGAvfLAn_ZVyAMlN3rj64IGo0BTEBrbCSFw5-1c7UdWXdnaw8FUpXWP3NstLoZmlqahEnG/s1600/beggar_END_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOvWnN3G5P9GQ5XiErdVfVLY69qG91oHA65QCFVutWg8FpPm6kEtVwwNpPu6XqDViLnXfFwJGGAvfLAn_ZVyAMlN3rj64IGo0BTEBrbCSFw5-1c7UdWXdnaw8FUpXWP3NstLoZmlqahEnG/s400/beggar_END_1.jpg" width="366" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i>AS era riuscito a piegare le sue doti di illustratore al</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> servizio dell' arrampicata, catturando cosi' con l' inganno di</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> sgargianti colori e segrete tecniche comunicative una schiera</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i> di "schiavi da sicura"</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Cosi' mi do appuntamento con uno sconosciuto all' ingresso del parco per due giorni a Smith Rock. Stretta di mano, pochi convenevoli e poi iniziamo ad annusarci a vicenda con qualche domanda casuale. Decidiamo di iniziare su qualcosa di facile e nell' aria e' palpabile la diffidenza iniziale. "Vuoi andare da primo?", "Non c'e' problema. Prima tu", "No, prima tu... figurati...".<br />
<br />
Smith Rock e' il posto in cui gli Americani capirono forse per la prima volta che cosa fosse l' arrampicata sportiva. Ci misero un po' di tempo a digerire il concetto e solo nel 1986 iniziarono a usare il trapano a batterie per aprire le vie. Merito soprattutto di alcune visite che un gruppo di arrampicatori francesi (Jean Baptiste Tribout tra tutti) fece verso la meta degli anni ottanta. I Francesi (usando un eufemismo) "spaccarono i culi" e saliro diverse vie, all' epoca tra le piu' dure in Nord America. Gli arrampicatori locali capirono cosi' che era tempo di evolversi e iniziarono ad usare tecniche tipiche dell' arrampicata sportiva fino a quel momento sconosciute o derise (per esempio lasciare i rinvii piazziati per tentare una via dura, chiodare dall' alto). In fondo poi la roccia a Smith Rock non e' certo il granito di Yosemite e ad una prima ricognizione gli amanti del granito o del calcare compatto potrebbero quasi inorridire. Si tratta infatti di roccia vulcanica (tufo per lo piu') con piccoli buchi e fessure dove piazzare protezioni puo' essere veramente difficile. Le prime vie aperte dal basso, con il pianta spit avevano distanze siderali tra due protezioni, proprio perche' piazzare uno spit a mano spesso era peggio del rischio di un volo lungo. Alcune vie sono state purtroppo richiodate con criteri moderni, ma molte mantengono la distanza originale tra le protezioni.<br />
<br />
Guardo il primo spit, a circa otto metri da terra e il dubbio morale mi tormenta: usare o no il bastone per mettere il primo rinvio (strumento noto anche come coniglio). Il mio compagno ne ha uno che si allunga fino a dieci metri e pare non abbia nessuna remora morale nell' usarlo. Mi piego a tale orrore e giusto sotto lo spit mi accorgo che il passaggio duro e' prima della protezione e benedico cosi' di avere messo da parte lo stile maschio di arrampicata... Nei due giorni a Smith Rock confesso di avere preso parecchie bastonate sui denti e solo alla fine ho iniziato a sentire la roccia nel modo giusto e a leggere le misteriose sequenze tra i buchi. Sarebbe stato meglio non volare, chiedere un resting in meno, salire qualche via in piu' al primo colpo.. ma in fondo penso che importa poco. Mentre guido verso Portland mi sento rilassato, risalgo con l' immaginazione le vie salite e mi ripeto che adesso posso non arrampicare almeno per un po'. Poi arrivo a casa e mi rimetto a cercare sul forum se ci sia qualcuno disponibile... giusto per curiosita' pero'... <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-28609106383953076742012-05-06T16:52:00.001-07:002012-05-08T14:26:15.736-07:00Big Island<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<span style="font-size: small;">Qualche foto di un recente viaggio a Big Island, Hawaii. Situata nell' Oceano Pacifico, a sud del Tropico del Cancro, Big Island e' la piu' grande e meno popolata isola dell' arcipelago. La scarsita' della popolazione (dovuta alla combinazione di continue eruzioni vulcaniche e mancanza di posti di lavoro) ha preservato l' isola da cementificazioni selvagge ed ha permesso di mantenere intatti i suoi numerosi habitat. L' isola e' un piccolo mondo isolato nel mezzo del pacifico dove, in
pochi chilometri, si passa da altopiani desertici, campi di lava,
caldere vulcaniche e foreste tropicali. </span><br />
<span style="font-size: small;">Negli anni trenta la canna da zucchero venne coltivata nell' isola, portando pero' subito ad un impoverimento dei suoli vulcanici e all' abbandono della coltivazione. La foresta tropicale si riprese subito lo spazio un tempo occupato dalle coltivazioni ed ora vaste porzioni dell' isola appaiono totalmente selvagge, anche al di fuori dei parchi naturali. </span><br />
<span style="font-size: small;">Oggi l' isola e i suoi abitanti si trovano pero' di fronte al solito dilemma: sviluppo o posti di lavoro? una soluzione sembra stare forse in forme di agricoltura sostenibile, che non impoveriscano il suolo e permettano il rispetto dell' ecosistema. Banane, mango, papaya crescono in modo spontaneo ai bordi delle strade e possono rappresentare il futuro dell' isola. La canna da zucchero e' stata in parte sostituita dal caffe', che rappresenta una preziosa risorsa per la gente del posto.</span><br />
<span style="font-size: small;">Le hawaii non sono solo spiagge per foto su riviste patinate, ma offrono una occasione unica per viaggiare nel tempo in mezzo a ecosistemi diversi e vedere un esempio su piccola scala di come grande sia la sfida di conciliare insieme la sopravvivenza del pianeta e una stile di vita un po' piu' confortevole di quello dei nostri antenati.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinnWnZ5FiS4pBjZ2xvGW9rG-wzuj3JMapG8BxLSoNtxzoQANntDYj3tGEcmv9UiU-lK4OqYp1czHQPZAFhByFrerE09lX0td9KRtmoQWRRSr6wpdKPDF0O7tOteDy5U55YVNu-S9XyhduC/s1600/lava_2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/79873735@N06/sets/72157629979604349/" target="_blank">Link alla galleria fotografica</a><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB-twHwjti7TJGv7Db2MsNVhJuHbOiIAloSnvTsCPaauc0sJgHuB6KNBHeIMSt_icUaYtcHM424aTWepUjaBkCvXnbnZuXNSgjOiURiN7bKruE_RaYLxHXuReozptzFFt1jU_jyKd9jgLZ/s1600/fall.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB-twHwjti7TJGv7Db2MsNVhJuHbOiIAloSnvTsCPaauc0sJgHuB6KNBHeIMSt_icUaYtcHM424aTWepUjaBkCvXnbnZuXNSgjOiURiN7bKruE_RaYLxHXuReozptzFFt1jU_jyKd9jgLZ/s400/fall.JPG" width="266" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Akaka falls </td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF776kef6H__6z9zGMs9_JLwEMyviacaVMJmkyVuGI-mCmiMqAze_a3cZJ9MM5f8yYI88eniF0qHEQ5WjHtAwl51niVUim0M81NISxT1R6f3N19Ion85lzaEINbaSbFObErdrKEJBEKyxg/s1600/cave_l.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF776kef6H__6z9zGMs9_JLwEMyviacaVMJmkyVuGI-mCmiMqAze_a3cZJ9MM5f8yYI88eniF0qHEQ5WjHtAwl51niVUim0M81NISxT1R6f3N19Ion85lzaEINbaSbFObErdrKEJBEKyxg/s400/cave_l.JPG" width="266" /></a></div>
<span style="font-size: x-small;">Dentro un condotto lavico spento. </span><br />
<span style="font-size: x-small;"> Questo tipo di caverne formate dal passagio</span><br />
<span style="font-size: x-small;"> della lava vennero usate per secoli come abitazione</span><br />
<span style="font-size: x-small;"> dalle prime popolazioni polinesiane che</span><br />
<span style="font-size: x-small;"> colonizzarono l' isola. </span><br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOGhpOVf7xctV8MOH-YEK5AHKbES8CO8-owN6jU2gkrOxqM_Shyl5PSt3dvi6pCwAozVuLxinTR3EncR3rcLChFE_GRVLYuIgibBNJI9hsasTU4O9eX3z_OwJi9uuL1Y1VBA7z8WR6a9zx/s1600/petro_5.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOGhpOVf7xctV8MOH-YEK5AHKbES8CO8-owN6jU2gkrOxqM_Shyl5PSt3dvi6pCwAozVuLxinTR3EncR3rcLChFE_GRVLYuIgibBNJI9hsasTU4O9eX3z_OwJi9uuL1Y1VBA7z8WR6a9zx/s400/petro_5.JPG" width="400" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Scritture rupestri nei campi di lava nel sud</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">dell' isola. Ne sono stati censiti 23000, di cui</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">17000 sono semplici buchi in cui le madri </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">sotteravano il cordone ombelicale dei neonati </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4CyNaTerYsBSXHJATvScSAy_LHO3zw8BkTHqklhkXfLEBEzbLhvwRbk_QVLSycokNiJqno-Y7-pvMdgy1rEIgAKGu4U5GVl-VHwyrU64GkgbuNW_yQI3dl_BKQTOfQsXRJZIew60-2lPx/s1600/crater_9.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4CyNaTerYsBSXHJATvScSAy_LHO3zw8BkTHqklhkXfLEBEzbLhvwRbk_QVLSycokNiJqno-Y7-pvMdgy1rEIgAKGu4U5GVl-VHwyrU64GkgbuNW_yQI3dl_BKQTOfQsXRJZIew60-2lPx/s400/crater_9.JPG" width="400" /></a><span style="font-size: x-small;"> </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Caldera vulcanica nel parco nazionale nel sud dell' </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">isola. La zona e' molto attiva e recenti studi indicano </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">che la lava provenga direttamante dal mantello.</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRIgz8b1DOneqm55yxRXoGKHkZ2o5RQEd3_hYRFR20ok43fXoS8f6Pydke9Apj3qSoWRlNZY_ziwwz-x4auV9yrpzVBAjUi1CdVm4ZiWzRGN3MpKjLUL4GujDQFacqmbVsil-GDYZt4J-s/s1600/waipo_3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> <img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRIgz8b1DOneqm55yxRXoGKHkZ2o5RQEd3_hYRFR20ok43fXoS8f6Pydke9Apj3qSoWRlNZY_ziwwz-x4auV9yrpzVBAjUi1CdVm4ZiWzRGN3MpKjLUL4GujDQFacqmbVsil-GDYZt4J-s/s400/waipo_3.JPG" width="266" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Waipo Valley </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinnWnZ5FiS4pBjZ2xvGW9rG-wzuj3JMapG8BxLSoNtxzoQANntDYj3tGEcmv9UiU-lK4OqYp1czHQPZAFhByFrerE09lX0td9KRtmoQWRRSr6wpdKPDF0O7tOteDy5U55YVNu-S9XyhduC/s1600/lava_2.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinnWnZ5FiS4pBjZ2xvGW9rG-wzuj3JMapG8BxLSoNtxzoQANntDYj3tGEcmv9UiU-lK4OqYp1czHQPZAFhByFrerE09lX0td9KRtmoQWRRSr6wpdKPDF0O7tOteDy5U55YVNu-S9XyhduC/s320/lava_2.JPG" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">Campi di lava. A meta' della giornata il calore emanato e' quasi </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">insopportabile. Il percorso dei campionati del mondo di Triathlon</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"> Iron Man passa nel mezzo di campi lavici come questo nei pressi</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">di Kona. Dopo avere corso per una decina di chilometri sullo stesso </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">percorso, ho apprezzato ancora di piu' cosa significhi raggiungere </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;">il traguardo della prestigiosa competizione </span></div>
<br /></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-75165508470954402062012-04-08T13:00:00.000-07:002013-04-10T21:11:39.721-07:00Primavera a Yosemite<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFHYBw0g9V_it4vfHcU_qufw0PmmuH0g8KLYK7F_VSMr-uZzunBfH1YsJbGY17QXgzvGBfgPUWOPA7iXMxBUw8NWRW-y8PdnxarSP8IJZmA6IYdKm2JFD72HBjjgeTPoCfUMURhf1A1xun/s1600/DSC_0305.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFHYBw0g9V_it4vfHcU_qufw0PmmuH0g8KLYK7F_VSMr-uZzunBfH1YsJbGY17QXgzvGBfgPUWOPA7iXMxBUw8NWRW-y8PdnxarSP8IJZmA6IYdKm2JFD72HBjjgeTPoCfUMURhf1A1xun/s400/DSC_0305.JPG" width="266" /><span style="background-color: #ffe599;"></span></a></div>
<br />
<br />
<div style="background-color: white; color: black;">
<i><span style="font-family: Times New Roman; font-size: medium;">Primavera
non bussa, lei entra sicura<br />
Come il fumo lei penetra in ogni fessura<br />
ha le labbra di carne e i capelli di grano<br />
che paura, che voglia che ti prenda per mano<br />
che paura, che voglia che ti porti lontano </span></i></div>
<div style="background-color: white; color: black;">
<i><span style="font-family: Times New Roman; font-size: medium;">(Un Chimico, F. de Andre' ) </span></i></div>
</div>
leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-19665137313553511782012-04-02T09:11:00.001-07:002012-04-02T09:24:25.399-07:00Verso Ovest<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAYw3wY2R47GdOhYUBav5jDJPGlZPmIbM74hvm9_t-bLYKcPHPDaOcCkX6cCZmmaUAZXvPYNPsD13ODffyMxb_J539-xp5PbvLobaOa4-P6fNIBAabpH739JnkqiAuM3DMcljSOdI1QN-E/s1600/tigri_mompracem.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAYw3wY2R47GdOhYUBav5jDJPGlZPmIbM74hvm9_t-bLYKcPHPDaOcCkX6cCZmmaUAZXvPYNPsD13ODffyMxb_J539-xp5PbvLobaOa4-P6fNIBAabpH739JnkqiAuM3DMcljSOdI1QN-E/s320/tigri_mompracem.jpg" width="222" /></a></div>
<br />
<br />
I miei sette lettori staranno fremendo nell'attesa di un nuovo post, ignari delle mie sorti dopo un lungo mese di silenzio mediatico. Ombresulmuro rimarra' in una fase dormiente nel prossimo futuro, perche' il tempo a disposizione non e' tanto e pure a scrivere post un po' banali vanno via energie preziose. Per quelli di voi che avranno la pazienza di aspettare, ci saranno fra poco storie, volti, paesaggi e colori nuovi, a me pure totalmente sconosciuti.<br />
<br />
Pensare di basare la decisione di un viaggio o peggio di una nuova migrazione su qualche lettura sembra essere cosa un po' avventata (o stupida). Ma do pure la colpa di questa decisione di andare verso Ovest ( o Est, dipende da dove siete) a Salgari e al suo mondo immaginario. Salgari poveretto che mai ando' oltre l' Adriatico e che mori' nell' Aprile di 101 anni fa. Quel mondo descritto nei suoi libri sara' nel frattempo cambiato, ammesso che fin dall' inizio la sua descrizione fosse fedele. Ma poco importa, visto che dopo cosi' tanto tempo quelle storie ancora instillano un invito al viaggio e alla scoperta.<br />
<br />
In un vecchio cinema di paese, durante la proiezione della versione cinematografica dell' opera di Salgari, la leggenda vuole che il pubblico saltasse in piedi e acclamasse la vittoria di Sandokan contro la tigre, come se fosse in tempo reale. Quasi quaranta anni dopo e coscienziose letture ambientaliste alle spalle, quello spezzone continua a esaltarmi e mettermi di buon umore. Perche' penso al pubblico pagante nell vecchio cinema di paese e a come l' India potesse apparrire ai loro occhi. Con la stessa ignoranza e infantile fascinazione per le tigri e la giungla mi preparo al trasloco, anche se so che purtoppo la piccola pattadese portata dalla Sardegna non potra' competere con la scintillante scimitarra di Sandokan e Yanez. <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-76961144092405109792012-02-29T04:50:00.002-08:002012-03-04T10:40:54.472-08:00Fine dell' assedio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaBpHTFqDJXJ0nIHVcOZ3YVEWeLITaK7oYigVnWldLGVBfQMUakUKZ-VzXBFVYQnU5FvRQKwIAq5_nQHhdpZiQRa9_QBPCvnVeAOmBYLHu6Y4LM1ET4KPIQIa9w-OtdXRzWaOd0Zn8JOTs/s1600/300px-Evstafiev-sarajevo-building-burns.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaBpHTFqDJXJ0nIHVcOZ3YVEWeLITaK7oYigVnWldLGVBfQMUakUKZ-VzXBFVYQnU5FvRQKwIAq5_nQHhdpZiQRa9_QBPCvnVeAOmBYLHu6Y4LM1ET4KPIQIa9w-OtdXRzWaOd0Zn8JOTs/s400/300px-Evstafiev-sarajevo-building-burns.jpg" width="305" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
Il 29 Febbraio 1996 terminava il piu' lungo assedio dell' epoca moderna, l' assedio di Sarajevo. Le truppe Serbe tennero sotto controllo la citta' per cinque anni, bloccando l' arrivo di viveri, medicinali, gas, acqua ed elettricita'. La citta' piombo' in uno stato medievale e i suoi abitanti dovettero imparare subito a sopravvivere con poco o niente. Un tunnel sotterraneo nei pressi dell' areoporto era l' unico contatto con il resto del mondo. 10000 morti, 56000 feriti. Il collettivo di artisti FAMA creo' una semi ironica "<a href="http://www.friends-partners.org/bosnia/surdart.html" target="_blank">guida Michelin</a>" per sopravvivere all' assedio, che da un' idea di quanto gli abitanti di Sarajevo dovettero sopportare.<br />
Ci vollero quattro anni, prima che le "potenze occidentali" si muovessero e liberassero la citta' dall' assedio bombardando le postazioni Serbe sulle colline circostanti. La resistenza degli abitanti di Sarajevo (Bosniaci, Croati, Serbi... si anche Serbi) rimane per me un esempio immenso di caparbieta', sacrificio e in qualche modo un inno alla vita.<br />
<br />
<br />
Nel Luglio del 2005 pedalai da Trieste a Sarajevo, passando attraverso la Bosnia rurale. Arrivai a Sarajevo da Sud, percorrendo la strada che unisce la citta' con Monstar. Vivendo a Trieste avevo sempre sentito il vicino confine con la Slovenia come un richiamo affascinante. Si poteva pedalare pochi minuti e si entrava in un mondo diverso, per lingua, cucina, tradizioni. Sul Carso, mi capitava spesso di passare vicino alle vecchie postazioni dell'armata Jugoslava e ogni volta mi veniva da pensare alla guerra iniziata nel 1991 e a come un massacro di quelle dimensioni fosse potuto continuare per anni non lontano dal confine. Un giorno d'estate, senza molta pianificazione, presi la bici e decisi che arrivarci pedalando potesse essere un modo per tentare di capire cosa fosse stato quel conflitto e quali fossero i segni lasciati, quando le televisioni vanno via e non sene parla piu'. I dieci anni trascorsi non avevo cancellato il passaggio delle truppe, la distruzione portata dalla guerra. I segni della violenza e della sua stupidita' rimanevano li, nei campanili e minareti sventrati, nei campi minati, nei villaggi vuoti al confine con la Croazia, nei silenzi spettrali di vallate ormai spopolate.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/RamTcWdfBZY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-size: x-small;">Cupe Vampe, da Linea Gotica CSI. </span><br />
<br />
<br />
Da Monstar la strada guadagna elevazione, si arriva in cima alle montagne che circondano la valle del fiume Miljacka e poi si scende fino ad arrivare in citta'. Arrivato a Sarajevo, onorai i chilometri fatti con una visita ad una pasticceria e poi decisi di andare a vedere subito cio' che rimaneva della vecchia biblioteca. L' armata Serba la distrusse con bombe incendiare all' inizio dell' assedio e per giorni Sarajevo rimase coperta di cenere e pagine di libri e manoscritti bruciate. I cecchini spararono sui vigili del fuoco accorsi sul posto e cosi' non si salvo niente del patrimonio librario dei Bosniaci (alcuni vecchi manoscritti pare sfuggirono alla distruzione e vennero venduti al mercato nero in cambio di armi). Non fu certo il gesto piu' crudele in cinque anni di assedio, eppure resta come un simbolo di cio' che furono quegli anni. Ancora mi chiedo come si sarebbe potuto evitare, se quella storia abbia insegnato qualcosa, quali e quante siano le Sarajevo abbondanate nel mondo. So la risposta e mi imbarazzo per la stupidita' umana. <br />
<br />
<br /></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-48115430434996225842012-02-15T17:19:00.000-08:002012-02-15T17:25:09.097-08:00Cravatte e rivoluzione<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKKQgBYBEuWglSIig2d1ydpesqrCQ768Ys3_OVFwiilXObwaWKJG9g9I8NxLVUIgbiAiZ-iyzndWI3uXV00dz1Aymt1APW9Oo3iWK5inE-tQeTpPVE_NA1rAgAk_CVa6vpIOMOQQBO0Ttd/s1600/VL.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKKQgBYBEuWglSIig2d1ydpesqrCQ768Ys3_OVFwiilXObwaWKJG9g9I8NxLVUIgbiAiZ-iyzndWI3uXV00dz1Aymt1APW9Oo3iWK5inE-tQeTpPVE_NA1rAgAk_CVa6vpIOMOQQBO0Ttd/s320/VL.jpg" width="235" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
La cravatta era il segno distintivo. Potevano calzare scarpe da ginnastica, indossare pantaloni con le pezze e giacche risalenti al primo dopoguerra, ma la cravatta doveva esserci. In questo senso erano piu' riconoscibili dei seguaci di Scientology, ma facilmente confondibili, almeno all' inizio, con i testimoni di Geova. Credo che la cravatta fosse il loro modo di distinguersi dallo sciame di grupposcoli, fazioni, sette che popolavano (e popolano tutt'ora credo) la galassia politico-ribelle-giovanilista. <br />
Le prime volte ci cascai e non riuscii a schivarli in tempo. Preso da sfinimento, finii pure per comprare il giornale -Lotta Comunista- o meglio dare una donazione in cambio del giornale. Mi impegnai pure e tentai di leggerlo, ma non andai oltre la prima pagina. Per carita', qualcuno poi mi ha detto che le analisi proposte erano ben fatte e pure interessanti, ma io riuscii mai a vincere la barriera iniziale. Andrea e Felice -i miei conquilini di allora- mi iscrissero per scherzo ad un corso di Leninismo e diedero a mia insaputa il mio nome e numero di telefono ad una di loro. La ragazza chiamo' a casa chiedendo di me e io per un paio di secondi ebbi pure la fallace illusione che una donna sconosciuta mi cercasse per uscire, cosi' a gratis, senza sforzo...nonostante gli ormoni liberi e impazzati da universitario del primo anno, io al corso non ci andai.<br />
<br />
Insomma avrei dovuto essere ben preparato da tutte queste lezioni di vita vissuta e invece ieri mi hanno preso alla sconfidata (sprovvista in Italiano), mentre andavo a prendere un caffe'. Mi hanno <strike>circondato</strike> avvicinato in due, senza cravatta, uno con un giornale e l'altro con il libro, e non ho saputo bene come difendermi. Volevano vendermi un libro "Basics" e io all' inizio ho pensato che fosse sul linguaggio di programmazione e gli ho risposto -da vero nerd- che programmavo in C++, in fortran90 se va male. E invece non erano nerds che facevano propaganda per il vetusto linguaggio, ma erano Maoisti! E hanno iniziato a citarmi Mao e il glorioso passato rivoluzionario di tale <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Bob_Avakian" target="_blank">Bob Avakian</a> (dalle cui iniziale il titolo con un sottilissimo gioco di parole), unico leader maximo in grado di guidare la rivoluzione in USA. Siccome il giorno prima mi ero dovuto difendere da due che cercavamo di vendermi un libro su un santone, ho pensato che fossero gli stessi ma travestiti. E in effetti in quanto a culto della personalita' i due rivoluzionari ci andavano forte, che quasi mi sono sentito in colpa per averli scambiati per due di Lotta Comunista in trasferta (ho poi scoperto che il culto della personalita' pare essere uno dei punti forti del pensiero di tale BA). Per circa trenta secondi ho mantenuto alta l'attenzione, poi il mio focus e' svanito e sono stato li a guardarli, senza ascoltare. Cercavo qualcosa di brillante da dire per sganciarmi, del tipo "Come mai non avete la cravatta?", ma invece li ho presi solo per sfinimento e imbarazzo. Dopo secondi di silenzio in cui non interagivo, sene sono andati. Non c'e' piu la caparbieta' Maoista di una volta. </div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-60975012284020971092012-01-30T09:13:00.000-08:002012-01-31T15:27:03.048-08:00Viaggio a Bangalore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7bd15zeKSN7VAn2nqxQkebByLyFMEQAkthhGw3d8GPuhV6Gar4-x1lVxxkqpjACLmr373aF4uXebxaiNxrM6U8S11a4diZnv0U4JSKKxiS7_NeFhMmRWb9VL2TF1LxTUlrf67HGFr2A-F/s1600/mucca.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7bd15zeKSN7VAn2nqxQkebByLyFMEQAkthhGw3d8GPuhV6Gar4-x1lVxxkqpjACLmr373aF4uXebxaiNxrM6U8S11a4diZnv0U4JSKKxiS7_NeFhMmRWb9VL2TF1LxTUlrf67HGFr2A-F/s400/mucca.JPG" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ordinarie condizioni di traffico a Bangalore. </td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<i><span style="font-size: small;">«Ma non ha visto che traffico c'è lì fuori?»</span></i><br />
<i><span style="font-size: small;">«Nun me ne parlate!»</span></i><br />
<br />
Chiudo gli occhi per un secondo e l' immagine che mi appare e' quella di un grande formicaio. Un fiume di corpi e cose che si toccano, interagiscono, allontanano. Una forma ordinata di confusione, un flusso continuo in cui una rottura, un' instabilita' sembra immininente e invece poi tutto continua a muoversi. Camion contro ape car, pedoni contro auto, bici contro tutti. Palazzi di acciaio e vetro cercano di rubare il cielo a case di mattoni tirate su a forza di secchi di cemento portati sulla testa. In ogni direzione lo sguardo trova qualcosa che viene abbattuta, costruita, spostata apparentemente senza un disegno. Come se tre, quattro citta' avessero deciso di crescere sullo stesso posto, come colonie di funghi a lottare per lo stesso tronco.<br />
Il taxi su cui viaggio e' come una macchina del tempo che vada a singhiozzo: dal finestrino lampi di modernita' si alternano a scenari di altre epoche e civilta'.<br />
Fa caldo e il mio abito invernale non e' adatto allo stagione. Faccio fatica a processare la realta' che mi circonda, la mente e il corpo stanchi da trenta ore di viaggio. Ogni spazio intorno all' auto e' colmato all' istante da moto, persone, altre auto. Guardo catatonico dal finestrino finche' l' apparire di una mucca mi ricorda dove sono e mi infonde un senso di allegria un po' idiota. "Una mucca! una mucca!" mi ripeto. Il mio autista deve avere percepito il senso di eccitazione e divertito abbassa il finestrino per rubare al volo una foto storta e fuori fuoco.<br />
<br />
India quindi. E' impossibile non accorgersi subito delle contraddizioni di una citta' -Bangalore- a meta' tra modernita' e passato. L' India come luogo di opposti estremi e di stridori e' spesso l' immagine stereotipata usata per descrivere una nazione vasta come un continente, seconda al mondo per numero di abitanti. Pero', pure a volere viaggiare con animo libero da preconcetti, e' impossibile non accorgersi del ribollire di forze ed energie, della trasformazione in corso, del movimento continuo della citta', dove stanno innestati insieme secoli di storia e immagini di futuri possibili. Il PIL' dell' India cresce al ritmo del 7% l' anno, ma non so bene se la crescita sia sempre nella direzione giusta. Stime ufficiali parlano per esempio del 70% delle acque di superificie inquinate e di una fetta sostanziale della popolazione sottonutrita.<br />
L' immagine di questa grande trasformazione in corso e' per me quella di una grande cartello pubblicitario visto in una delle vie di negozi e traffico. Un uomo e una donna dai fisici scultorei campeggiano al centro di una pubblicita' per liposuzione e chirurgia estetica. Sotto il cartello due bambini (invero piuttosto magri) stanno seduti in mezzo allo sporco e si dividono un piatto di lenticchie e riso, incuranti di tutto il resto.<br />
<br />
Sto qui cosi in mezzo al traffico, in ritardo ormai per la mia riunione,
nonostante l' ora di anticipo con cui sono voluto partire. Mi agito nel
sedile, chiedo all' autista se puo' fare in fretta e lui sorride
facendo oscillare la testa. A quel punto mi sento un completo idiota per
aver fatto la domanda. Mi sembra di essere il milanese <a href="http://www.youtube.com/watch?v=lBSIdqYRKA0" target="_blank">Cazzaniga</a> nel film "Cosi' parlo' Bellavista" intrappolato nel traffico di Napoli... sorrido a questo pensiero, mi rilasso sul sedile e aspetto. In fondo il caos che mi circonda ha qualcosa di rigenerante che rimette a posto la mia visione del mondo, la percezione della storia e di cio' che chiamiamo progresso. A leggere i giornali in US o in Europa c'e' il rischio di convincersi di essere al centro di uno spettacolo in cui il resto del mondo e' un attore periferico, quasi una comparsa. I rantoli di un membro del Tea Party diventano oggetto di speculazione per giorni. Si da peso ai dettagli e dichiarazioni di presunti leader, come se avessero una qualche presa sul corso degli eventi, come se contassero qualcosa. Piccoli fastidi della vita quotiana sono esagerati e finiscono per riempire inutilmente la testa.... poi ripenso a Bangalore e al suo caos e sto gia' subito meglio.<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-30081459274428422042012-01-24T02:38:00.000-08:002012-01-24T03:34:05.113-08:00Inchiostro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6zqF4WTQYJ_T0H_Y-vo5BBS9d6dUEIo1vQIAkEoN3vLWXtdOvRLpVW5Sm-cE034ieNiCaX7-d6AtrZ2xG8I7cDsYTDtdR7ChWNLQ_RuofXGpe2chnaHgo_zyb0N4ONTYeVHYNFJ60begM/s1600/sacred_tiger.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="343" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6zqF4WTQYJ_T0H_Y-vo5BBS9d6dUEIo1vQIAkEoN3vLWXtdOvRLpVW5Sm-cE034ieNiCaX7-d6AtrZ2xG8I7cDsYTDtdR7ChWNLQ_RuofXGpe2chnaHgo_zyb0N4ONTYeVHYNFJ60begM/s400/sacred_tiger.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: x-small;">Mentre andavo a fare la spesa mi sono fermato</span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: x-small;">nel negozio sbagliato.</span></i></div>
<br />
Il primo me lo feci a Sassari, negli anni Novanta, in uno studio che mi dicono non esista piu'. Senza molte pretese lo scelsi da un catalogo in mostra sul bancone. Per essere una cosa che dura tutta la vita non ci misi nemmeno tanto tempo a sceglierlo, consigliato nell' operazione dal fedele Ottavio, da me eletto in quegli anni all' arduo incarico di mentore su stile ed essere "cool" in genere. I soldi meli diede nonna Giovanna, piuttosto felice all' idea di regalarmi qualcosa che avrebbe fatto una cosi lunga durata. Un po' meno entusiasta fu mia madre, che fini per non parlarmi per diversi giorni. Credo fosse piu' per l' idea di essere stata scavalcata nella catena di comando, che non per la cosa in se. Rimane uno di quelli a cui sono piu' affezionato. Uno e basta, dissi a me stesso. Ma gia uscito dallo studio sapevo bene di mentire. Cosi' negli anni a seguire ne vennero altri. Alcuni fatti con una idea in testa ed eseguiti da mani esperte (la maschera fatta da Zuma a Milano tutt'ora riceve complimenti), altri frutto di un desiderio estemporaneo e impulsivo. In un pomeriggio infernale di afa e caldo nel piatto Illinois, passai di fronte ad uno studio e dopo un'ora mi trovai come per magia sulla poltrona girevole, mentre omoni in camicia di flanella a quadri tentavano di decifrare il mio accento... sara' stato forse per quello che il lavoro non fu granche' e dovetti investire poi un bel capitale per trasformare quell' opera in una mezza manica in stile giapponese (capisco ora le parole di Matteo che parlava di un grande progetto sulla schiena come di un dazio). Da dove venga questa strana attrazione per l' inchiostro e' un fatto misterioso, tutt'ora per me inspiegabile. Mi consola un po' sapere che sulla <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/%C3%96tzi_the_Iceman#Tattoos">mummia</a> trovata nelle Alpi siano stati scoperti numerosi segni sulla pelle, linee e punti. Non e' chiaro se siano il risultato di operazioni mediche, ma a me piace pensare ai primi uomini che si dilettano a coprirsi di "tribali".<br />
Una delle cose che piu' mi affascina e' senza dubbio l' atmosfera di ogni studio. Quando ho qualche minuto libero sulla via del supermercato, mi piace fermarmi da George Hernandez (in alto nella foto) a qualche isolato da casa. Mi piace stare seduto e sentire il ronzio della macchinetta, sfogliare gli abum con le flash card, discutere del prezzo di pezzi di antiquariato degli anni cinquanta che circolano abbondanti tra un cliente ed un altro, ascoltare le storie di clienti e passanti. Una volta una guardia carceraria si mise a raccontare di una rissa in prigione finita con un morto e, mentre si faceva tatuare la madonna di Guadalupe sul petto, mostrava divertito sul suo Iphone le foto del poveretto trafitto come San Sebastiano....insomma un' umanita' varia, mai banale. <br />
E' pur vero che alcuni posti non rendono onore ad un arte cosi' antica, ad una tradizione millenaria dai molteplici legami con varie forme espressive. Pero' di fronte alle opere di un artista vero, credo sia molto difficile resistere alla tentazione di comprarne una. Se avete voglia di conoscere alcuni degli artisti di spicco negli Stati Uniti (e nel mondo), vi consiglio di guardare la serie TV "Tattoo age" (facilmente reperibile su youtube). Le biografie artistiche di Dan Santoro, Freddy Corbin, Grime, Troy Denning e Mike Rubendal sono presentate in puntate da tre episodi ciascuna (se avete fretta guardate almeno Grime e Corbin!). Concluso il primo episodio so gia' che prenderete il telefono per prenotare ansiosi la prossima seduta dal vostro tatuatore di fiducia...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/T2HSPgKnPe8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"> Spezzone extra: Freddy Corbin tatua gratis</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-small;"> in India i giovani del posto</span></div>
<br />
<br />
<br />
</div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-73942275644987743712012-01-03T19:33:00.000-08:002012-01-03T19:49:55.574-08:00Perso in Giappone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-6zrrqNRyG-c/TwPADwnXG4I/AAAAAAAAAbs/2b0mGnvcD3M/s1600/maple.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-6zrrqNRyG-c/TwPADwnXG4I/AAAAAAAAAbs/2b0mGnvcD3M/s320/maple.JPG" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Autunno. Mi dicono che sia la stagione migliore </i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>per visitare Kyoto. Io ci credo.</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Il problema di vivere in un paese anglofono e' che poi finisci per convincerti che tutti debbano e sappiano parlare inglese. Quando cosi' mi sono ritrovato alle nove di sera alla stazione di Kyoto, disperso in mezzo ad una folla ovviamente non anglofona e senza nessuna carta di credito funzionante, ho capito che avevo fatto qualche errore nell' organizzare o meglio nel non organizzare per niente il mio viaggio in Giappone. A pensarci ora la cosa non ha alcun senso, visto che fin da piccolo il Giappone ha esercitato un fascino unico sulla mia immaginazione. Avrei dovuto avere tutto pronto, una guida in tasca, denaro nel portafoglio, un piano di attacco turistico nei minimi dettagli... E invece l' unica cosa che mi ritrovo e' una pagina da google map con vaghe indicazioni di come arrivare all' hotel. Peccato che la stampa sia illegibile e le dimensione della cartina troppo piccole per decifrare gli ideogrammi. Il mio aspetto poi non deve essere dei piu' rassicuranti -barba lunga nera e capelli rasati- visto che nessuno dei miei tentativi di fermare i passanti sta producendo alcun risultato. Anzi mi stanno scansando in modo piuttosto evidente. Alla fine pero' a forza di girare intorno riesco a trovare la direzione giusta e dopo cieco e lungo girovagare a infilarmi nella porta dell' hotel.<br />
<br />
Scopro cosi' che tutte le mie carte di credito sono bloccate e Visa ha un circuito diverso per il Giappone. Chiamo la mia banca, sblocco le carte ma non trovo nessun atm che accetti la mia carta. Poco male. Sono in Giappone, nella citta' dei Templi e con tutti questi giardini e simboli Zen intorno mica mi posso arrabbiare. Accetto passivamente e spendo cosi' un giorno e mezzo senza cibo, finche' l' insegna luminosa di una banca americana mi fa capire che il digiuno e' finito.<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-_VmRLRV1xEI/TwPA1roFTVI/AAAAAAAAAb0/PsUCdsuwTcE/s1600/market.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-_VmRLRV1xEI/TwPA1roFTVI/AAAAAAAAAb0/PsUCdsuwTcE/s320/market.JPG" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Al mercato, cerco di mimetizzarmi tra la</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>folla. Senza molto successo</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Come per magia il flusso di passanti per strada mi spinge verso il mercato del cibo di Nishiki, tra banchi di pesce, verdura, dolci. In modo casuale provo ogni cosa che sembri non contenere carne...decido che posso contravvenire alle mie regole e posso mangiare il pesce. Indico con il dito, sorrido al venditore e mangio moscardini con la testa ripiena di uovo, tempura di verdura, spiedini di pesce, pesce secco con mandorle, tofu strafritto, zuppa di te' verde e fagioli dolci.... quale modo migliorare per iniziare a conoscere la cucina di un posto? </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il cibo e' stato senza dubbio l' esperienza piu' interessante del viaggio, per la varieta' dei sapori e forme, per la cura che viene profusa nella preparazione di ogni piatto. Per ben due sere ho goduto della immensa ospitalita' giapponese e sono stato invitato a cena in due ristoranti di extra lusso. Una cena lunga quasi tre ore, con innumerevoli portate mai viste prima, mentre io dopo gia' un' ora avevo le gambe addormentate dallo stare seduto per terra e al terzo giro di sake ero gia' cotto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Osh9lKO5pp0/TwPBXfF7tjI/AAAAAAAAAb8/nFbzEtjfn7M/s1600/oldman_temple.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-Osh9lKO5pp0/TwPBXfF7tjI/AAAAAAAAAb8/nFbzEtjfn7M/s320/oldman_temple.JPG" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">A</span><i>ll' interno del tempio Higashi-Hoganjii. </i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Al mattino presto nella grande sala all' interno</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>c'erano solo persone anziane. Mi sono sentito un po' fuori posto.</i></div>
<br />
Mangiare a parte, forse dovrei scrivere della bellezza degli innumerevoli templi, delle contraddizione di una citta' che ha costruito orribili palazzoni (in uno stile molto italico) vicino al vecchio palazzo imperiale, dell' emozione di visitare il tempio di Sanjusagendo dove mori in duello il maestro Musashi, della bellezza dei giardini ancora rossi di autunno... vi lascio qualche foto scattata con una macchina di fortuna, nella speranza di tornare presto in terra d'oriente per avere altre storie e luoghi da raccontare. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-NGgf44-XpzM/TwPCEemlytI/AAAAAAAAAcE/l9FIbJblr6w/s1600/tea.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-NGgf44-XpzM/TwPCEemlytI/AAAAAAAAAcE/l9FIbJblr6w/s320/tea.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Te' verde, gnocchi di farina bianca e fagioli azuki. Un dessert perfetto</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-fckjwYWUZLA/TwPC1yZXKcI/AAAAAAAAAcM/vofcS8TcGt8/s1600/water.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-fckjwYWUZLA/TwPC1yZXKcI/AAAAAAAAAcM/vofcS8TcGt8/s320/water.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Fontana e mestoli di bambu' per purificarsi prima della preghiera</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-hZLrYKTCqyU/TwPDsOTc6jI/AAAAAAAAAcU/2x83CmKWgR4/s1600/castle_wb.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://2.bp.blogspot.com/-hZLrYKTCqyU/TwPDsOTc6jI/AAAAAAAAAcU/2x83CmKWgR4/s320/castle_wb.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>Castello Nijo, residenza dello Shogun, ovvero il "generale" delle</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>forze imperiali che</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>de facto controllo' il Giappone dal 1192 al 1867</i><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"> </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-ikUAm-bY9AU/TwPEFJ4GeYI/AAAAAAAAAcc/wWkT5LPZbrc/s1600/DSC02524.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-ikUAm-bY9AU/TwPEFJ4GeYI/AAAAAAAAAcc/wWkT5LPZbrc/s320/DSC02524.JPG" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>All' interno del palazzo imperiale. Un raro colore arancio </i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>di chiara </i><i>influenza cinese.</i></div>
<br />leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-1465263229460223112011-12-17T11:37:00.000-08:002011-12-17T11:55:33.002-08:00Al di la del petrolio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlwet6_ZbKk2I1r6f5i1vP9u62Y1E5X2nSOc7-GHoXNJwIofA0KbdEkcR7bI0NfZ0zKhLxCGfxagKCZTbrxYqX919kpBnRT7c_GIoIHUf8xZmc2GLCPW2QATf4LIWUNoSI-BB06KnzTTa6/s1600/102584657.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlwet6_ZbKk2I1r6f5i1vP9u62Y1E5X2nSOc7-GHoXNJwIofA0KbdEkcR7bI0NfZ0zKhLxCGfxagKCZTbrxYqX919kpBnRT7c_GIoIHUf8xZmc2GLCPW2QATf4LIWUNoSI-BB06KnzTTa6/s400/102584657.jpg" width="267" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
Faccio spesso fatica a trovare libri degni di nota nella vasta letteratura su ambiente ed energia. Per lungo tempo sono stato (e in parto lo sono tuttora) accanito lettore del filone che definirei apocallito-cospiratore. La premessa in questo genere e' che il pianeta sia ormai sull' orlo del collasso totale (spesso a causa di oscure forze che tramano nell' ombra). Benche' i problemi sollevati siano reali e cruciali, uno dei limiti di simile letteratura e' la tendenza a piegare i dati per dimostrare di avere ragione, con una attitudine che definirei religiosa. Questa visione escatologica a me e' sempre piaciuta a priori, in parte per la falsa presunzione di essere uno di quelli capaci di salvarsi e prosperare. Confesso pero' che un simile approccio non aiuta la causa ambientalista.<br />
<br />
Nella mia ricerca di fonti attendibili e di un approccio all' ambientalismo piu' razionale e scientifico, ho finito per imbattermi nella produzione giornalistica e divulgativa di <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Maugeri">Leonardo Maugeri</a>, top manager di Eni. Anni fa' iniziai a leggere il suo libro "<i>The Age of Oil: The Mythology, History, and Future of the World's Most Controversial Resource</i>" con un iniziale scetticismo, causato dalla biografia professionale di Maugeri (<i>"come puo' un uomo che lavora per una multinazionale essere attendibile!?"</i>) . Scoprii poi che i dati presentati, la bibliografia e l' impostazione del libro risultavano molto piu' solidi di molti scritti sul picco del petrolio e affini. <br />
<br />
Nel suo ultimo libro "<i>Beyond the Age of Oil: The Myths, Realities, and Future of Fossil Fuels and Their Alternatives</i>" Maugeri offre una panoramica completa su tutta le fonti energetiche attualmente disponibili, la loro rilevanza sulla produzione presente e futura e il loro impatto ambientale. Ogni capitolo descrive in modo esaustivo una diversa fonte di energia, con tabelle, stime e una bibliografia soddisfacente. Si parte da petrolio, carbone e gas naturale, per poi coprire nucleare, biomasse, vento, solare e geotermico. La parte finale descrive possibili alternative energetiche e il ruolo dell' efficienza energetica. Molti dei dati presentati possono apparire ovvi per una persona esperta del problema energetici. Il libro pero' ha il pregio di offire un quadro generale partendo dal presupposto che, prima o poi, dovremmo andare oltre un paradigma energetico come quello attuale basato su petrolio e carbone. Questa esigenza nasce non dall' idea (scientificamente da provare) che il petrolio sta per finire ma dalla chiara evidenza dei danni ambientali che il presente uso di carburanti fossili sta causando. Il libro non lascia molti spazi a proclami di ottimismo e descrive un quadro generale molto serio. L' autore offre comunque una possibile speranza futura che viene dalla ricerca scientifica e da opportune decisioni politiche (per esempio tasse sulle emissioni di carbonio).<br />
<br />
La mia limitata esperienza personale mi porta a dire che la sola scienza non potra' risolvere il problema e, mai come ora, la comunita' scientifica avrebbe bisogno di una maggiore coesione e criteri guida provenienti dall' econonomia e dalla politica. La mia impressione e' che molte risorse siano ora impiegate su progetti che non avranno nessuna speranza di contribuire alla risoluzione del problema. Molti progetti finanziati vanno anche bene per pubblicare su una rivista scientifica, ma hanno poca rilevanza in termini concreti. Fare scienza puo' essere un' attivita' che porta ricchezza intelletuale, ma se il punto ora e' affrontare il problema energetico, penso che ci sia ampio spazio per conciliare meglio "sete di conoscenza" e la ricerca di soluzioni pratiche.<br />
<br />
<br />
<br />leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-50403069807106943892011-12-14T15:46:00.000-08:002011-12-15T16:21:41.785-08:00Un giorno triste<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/6W7fFgzgl2k?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<br />
In viaggio da una settimana, non mi sono curato di aprire i giornali per diversi giorni.<br />
<br />
Immerso ora in mezzo ai colori, odori e suoni dell' oriente, mi ero svegliato questa mattina con un pensiero allegro nella testa. Pensavo alla bellezza dell' incontro di gente diversa, all' energia che nasce quando popoli si conoscono e rinascono insieme come entita' nuove. Pensavo ancora ad un futuro di mescolanze.<br />
<br />
Poi ho fatto l' errore di aprire i giornali italiani. Un assalto di gruppo ad un campo Rom, per vendicare la verginita' di una ragazza (pensavo fosse Kabul e invece era Torino). Un fascista uccide due negozianti Senegalesi in pieno centro a Firenze. E molti Italiani sono ancora disposti a trovare scusanti e giustificazioni. Non si tratta di follia. E' semplicemente l' Italia, o una sua parte non marginale. Non so cosa prevalga ora, se sia di piu' la rabbia, il disgusto o la paura per il futuro. So solo che se una nazione dimentica l' accoglienza e non sa quanto preziose siano le energie che i migranti portano, si merita allora un futuro di oblio, isolamento e grigiore.<br />
<br />
Il mio cuore sta ora a San Lorenzo. Io sono uno di quelli che parte, va lontano e vorrebbe sempre trovare accoglienza. Io sono uno dei Senegalesi uccisi.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-25452202451825675332011-12-02T07:39:00.001-08:002011-12-03T09:26:05.986-08:00Di banditi, Indiani e occasioni perse<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zGe5v2ZF4to?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
Il Maestro Vittorio de Seta e' morto giorni fa (il 28 Novembre) all' eta' di ottantasette anni. Ci si ricorda spesso degli artisti nel giorno del loro funerale e negli epitaffi ci si lamenta magari dell' oblio a cui sono stati condannati negli ultimi anni della loro vita. Ovviamente a de Seta non e' stata risparmiata questa rettorica.<br />
Non ho visto tutte le sue opere, ma il suo capolavoro "Banditi ad Orgosolo" rimane uno dei miei film preferiti di sempre. Lo avevo riguardato mesi fa', spinto da un fatto di vita quotidiana che poco c'entra con la Sardegna. Mentre viaggiavo in auto mi capito' di passare in una riserva Indiana, di quelle che ora sopravvivono grazie al gioco d' azzardo e ai negozi di amuleti, unica vestigia della loro storia passata. Rimane infatti poco di cio' che fu la Nazione Indiana, della loro immensa cultura naturalistica, cucina, religione, relazioni sociali. Un senso di profonda tristezza mi assale ogni volta che vedo uno di quei cartelli dell' amministrazione federale, che ricorda che li' c'era stata una tribu'. Tornato a casa, per un ovvio riflesso psicologico, ho pensato che riguardare il film di de Seta fosse il giusto omaggio per tutte le tribu' scomparse.<br />
Non per la trama, ma per l' atmosfera che ogni scena e immagine sa trasmettere. Mentre guardo il film quasi percepisco l' odore della macchia, del fumo di legna bagnata, sento quasi come reali i silenzi di quegli spazi aperti e primitivi che solo in Sardegna ho trovato. Potere di un uso magistrale della camera da presa e di un senso profondo di nostalgia. Nostalgia per qualcosa che forse non ho mai conosciuto, un' immagine di costumi ancestrali che, nel bene e nel male, non esistono piu', spazzati via dalla modernita' senza poi la Sardegna diventare totalmente moderna.<br />
Il mio non e' un rimpianto reazionario per i tempi in cui si era "poveri ma puri e belli", di pasoliniana memoria. E' un sentimento di occasione persa, che viene da una persona che ha speso tutta la sua vita da adulto fuori dalla Sardegna osservandone dall' esterno i cambiamenti avvenuti in soli quindici anni, quando ormai la storia aveva gia' fatto il suo corso. Mi chiedo pero' cosa sia rimasto intatto, cosa si possa riusare senza cadere nella trappola del folklore da cartolina o della visione idealizzata della tradizione. Mi interrogo se abbia ancora senso pensare alla Sardegna come un posto unico e non sia invece il caso di abbandonare ogni resistenza, piegandosi al corso della storia. Diventare semplicemente un' isola, un pezzo di terra in mezzo al mare, senza tante storie e orpelli intorno. Ma forse questi sono vani interrogativi, soprattutto da chi non ha avuto l' occasione (o il coraggio) di restare e provare a capire cio' che rimane...<br />
<br />
<br />leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-17301602497570529322011-11-17T11:00:00.000-08:002011-11-19T08:22:35.542-08:00Popolazione Terra Sette Miliardi<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb6HIuvrytpjq9Zz6QiufS-kKHR__jht51Tk0HVmwo6a8GzUd5E92rrQ1QSxTamerepkYpz6_d5Mh2iLeZI8eGz09sLSbQq5t4nPShUK9SaS_afBV_HDFcZ3hMFeBQH3y69Ax9IlzvN_4d/s1600/587px-World-Population-1800-2100.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 392px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgb6HIuvrytpjq9Zz6QiufS-kKHR__jht51Tk0HVmwo6a8GzUd5E92rrQ1QSxTamerepkYpz6_d5Mh2iLeZI8eGz09sLSbQq5t4nPShUK9SaS_afBV_HDFcZ3hMFeBQH3y69Ax9IlzvN_4d/s400/587px-World-Population-1800-2100.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5676042734266790690" border="0" /></a><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;">Grafico andamento popolazione mondiale </span> <span style="font-style: italic;">(fonte Wikipedia).<br />Un ulteriore grafico animato puo' essere trovato <a href="http://www.economist.com/blogs/dailychart/2011/10/world-population">qui</a><br /></span> </span></div> <br /><br />La popolazione del pianeta sta per raggiungere i sette miliardi di individui (secondo alcune stime abbiamo invece gia' passato questo traguardo). La notizia non sembra risquotere molta attenzione nelle prime pagine dei quotidiani, in un momento in cui molti giornali sono focalizzati su titoli bancari, crollo dell' euro e proteste in piazza di ogni sorta. Eppure l' idea di essere sette miliardi mi impensierisce di piu' che non lo spread con i titoli di stato tedeschi. La sfida per mia generazione e quelle future sara' soprattutto trovare un modo di garantire cibo ed energia per una popolazione in rapida crescita, con stili di vita in forte cambiamento (e non sempre in una direzione sostenibile). Anche ammettendo che la popolazione si stabilizzi intorno ai sette miliardi (nel grafico corrisponde ad una cifra tra la linea verde e la linea gialla), a leggere i numeri del fabbisogno energetico ci si rende conto che il problema e' enorme e al momento i progressi fatti sono stati minimi. Di solito la stabilizzazione della popolazione e' legata ad un miglioramento dello stile di vita e un diffuso accesso all' istruzione, soprattutto da parte delle donne (c'e' una connessione empiricamente provata tra livello di scolarizzazione e indice di fertilita'). Migliore stile di vita comporta pero' spesso un maggior consumo di risorse, riproponendo comunque il problema di accesso a fonti energetiche.<br /><br /><br /><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC2ZFvYZY2fVSL1JVeW32qK7FnckeoO1ojIzLtknrRfNBkX_UtHSbpxgLGdlZJRg-TDMG0-1NM5DxjCXe6XISuBI0u9qjQBAmHc0KyVFXWD5uDBwPLW-HxPBEvhYAIFWkDtWk9u98fOm58/s1600/figure_1-lg.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 348px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC2ZFvYZY2fVSL1JVeW32qK7FnckeoO1ojIzLtknrRfNBkX_UtHSbpxgLGdlZJRg-TDMG0-1NM5DxjCXe6XISuBI0u9qjQBAmHc0KyVFXWD5uDBwPLW-HxPBEvhYAIFWkDtWk9u98fOm58/s400/figure_1-lg.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5676043094423277506" border="0" /></a><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;">OECD: Organization for Economic Cooperation and Development.<br />India e Cina per esempio non fanno parte dell' OECD: in generale<br />la crescita dei consumi e' nei paesi non OECD.<br />L' unita' di misura e' il British thermal unit (Btu). </span></span> <span style="font-size:85%;"><br /></span></div><br />Guardando i dati sulle fonti di energia ci si rende conto che le fonti definite come "rinnovabili" sono ancora una porzione esigua del totale. Se poi si considerano i dati di produzione di elettricita', appare in modo chiaro come gli sviluppi tecnologici fatti non siano sufficienti per affrontare la scala del problema. Gran parte della elettricita' e' prodotta ancora da carbone, mentre se analizziamo i numeri per la produzione di energia in genere, un fetta considerevole di umanita' ha come unica fonte energetica le biomasse (legno, sterco, rifiuti).<br /><br /><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQKRcd5a0rEgulPDTGLglcT0eZ7IWq8BJCaKO2wCvyJXcheqioS17KdYpO6bsXZ6SRGwTabVPQdyJxqUeUGQHXAE29I7tGTzKiP_Q2PvkEjgUX6aaSr_Ax0b-Vc1pOhGX3253uaFM9EsA/s1600/figure_6-lg.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 348px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEQKRcd5a0rEgulPDTGLglcT0eZ7IWq8BJCaKO2wCvyJXcheqioS17KdYpO6bsXZ6SRGwTabVPQdyJxqUeUGQHXAE29I7tGTzKiP_Q2PvkEjgUX6aaSr_Ax0b-Vc1pOhGX3253uaFM9EsA/s400/figure_6-lg.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5676044304235194114" border="0" /></a><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;">Produzione di energia per diverse fonti </span><br /></span></div><br /><br />Ovviamente non esiste una risposta semplice al problema energetico e nemmeno un colpevole a cui addossare le responsabilita' (potremmo chiamare in causa lo stile di vita occidentale, ma lascio a dopo un simile discorso). Scienziati, giornalisti e politici che sbandierano "La Soluzione ultima" o sono in cattiva fede o non hanno ben chiaro l' ordine di grandezza dei numeri in gioco. Un cambio radicale nei modi di produzione dell' energia richiede forti investimenti, sia pubblici che privati, e non puo' avvenire solo per buona volonta' dei singoli. Un investitore punta di solito il suo denaro su una nuova tecnologia solo quando e' redditizia. Credo sia questo il cuore del problema. Finche' sara' conveniente usare carburanti fossili, non sara' possibile fare decollare altre fonti. Al contempo dire semplicemente "non usiamo piu' il petrolio", non e' una via possibile. Nei prossimi decenni avremo bisogno di una strategia di uscita dalla dipendenza da carburanti fossili, tenendo a mente che il petrolio rimane la risorsa piu' duttile e versatile su cui si sia basata la storia dell' umanita' negli ultimi cento anni. Guardando poi alla storia dell' industria petrolifera, un petrolio "costoso" ha finito per favorire nuovi investimenti e creazione di nuove tecnologie nello stesso settore degli idrocarburi, incrementando la resa dei giacimenti e la scoperta di nuovi. Per la sua densita' energetica, facilita di trasporto, ampio uso in varie produzioni industriali (fertilizzanti, medicinali, plastiche, metalli, cemento...) non sara' semplice trovare una tecnologia di rimpiazzo, capace di dare energia a piu' di sette miliardi di persone, senza distruggere il pianeta. Un petrolio piu' caro sembra essere una condizione necessaria per nuovi sviluppi tecnologici. Nonostante la mia vena apocallittica, penso sia possibile, ma rimando il mio ottimismo a qualche post futuro.<br /><br />Nota: report completo puo' essere trovato al <a href="http://www.eia.gov/forecasts/ieo/more_highlights.cfm#world">link </a>dell' Energy Information Administration.leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-5920107840609852932011-11-08T14:36:00.000-08:002011-11-10T13:02:24.900-08:00L'innocente, l' ignorante, l' insicuro<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9dbcbetkZR-sALmXVjFWo3Jr5HLl0etqX9MvvlrvegbVKHA_U387X38Ls-3RVWLosm1pHcqCWhYHK5vVMYUygZpuO-t4XBrlzgt9VIcDR9DOMdTZRLptw-WoPKDE5kvJyvJa9lwfSMeAA/s1600/Leonardo-BrailleBook2ndPtch.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9dbcbetkZR-sALmXVjFWo3Jr5HLl0etqX9MvvlrvegbVKHA_U387X38Ls-3RVWLosm1pHcqCWhYHK5vVMYUygZpuO-t4XBrlzgt9VIcDR9DOMdTZRLptw-WoPKDE5kvJyvJa9lwfSMeAA/s400/Leonardo-BrailleBook2ndPtch.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5672760278816322274" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br />Traduzione del pezzo originale di Jim Bridwell, apparso su<br />Ascent, Volume 2 Numero 1, Luglio 1973 ( versione in inglese si trova al <a href="http://home.comcast.net/%7Ee.hartouni/doc/Ignorant.txt">link)</a><br />E' un articolo storico che forse non frega a nessuno di leggere, visto che l' arrampicata moderna va in ben altra direzione. Considerati poi i veri problemi che attanagliano il pianeta e le singole esistenze umane, tutto questo spreco di inchiostro appare forse esagerato. Chi leggera' l' articolo con cuore puro e mente aperta, sapra' pero' ritrovare nell' articolo di Bridwell diversi aspetti ancora presenti in molte discussioni sull' arrampicata e magari trarre qualche spunto di riflessione.<br /><br />La traduzione ogni tanto non e' letterale, causa difficolta' a tradurre alcune espressione idiomatiche. Spero solo di non violare nessuna legge sui diritti d' autore (la rivista non esite piu' da un pezzo) e non finire al gabbio...<br /><br />Per farmi perdonare di tutte queste pippe intelletualoidi lascio il <a href="https://picasaweb.google.com/tgoliber/YosemiteSeptember2011?authkey=Gv1sRgCKm49-zx9-HFnAE">link</a> a qualche foto di una delle ultime gite a Yosemite, su due vie "plaisir" ("Absolutely Free" e' un buon esempio di quello di cui parla Bridwell nell' articolo, una via impegnativa data come al solito 5.9).<br /><br /><br /><div style="text-align: center;"><span style="font-style: italic;">Ascesa e declino del Yosemite Decimal Sytem</span><br /></div><span style="font-style: italic;"><br />Abbassare il grado di difficolta' di una via e' una pratica insidiosa, ma non e' purtroppo un fenomeno nuovo nel mondo dell' arrampicata. E' una lunga storia, ma ha da poco guadagnato popolarita' a Yosemite. Le motivazioni dietro l' abbassare il grado sono varie, ma i risultati rimangono gli stessi, una mancanza di attendibilita' del linguaggio comune dell' arrampicata.</span> <span style="font-style: italic;">Chi diminuisce il grado di una via appartiene a tre generi distinti: l' innocente, l' ignorante e l' insicuro. Non siamo particolarmente preoccupati della prima categoria poiche' e' rara. Ci si puo' prendere cura del secondo tipo con l' educazione. Il terzo tipo e' estremamente difficile da rimediare, essendo basato su una immaturita' caratteriale, le cui radici sono alla base degli istinti di tutti gli individui.</span> <span style="font-style: italic;">La scala decimale di Yosemite e' fondata sull' accettazione di un sistema di valutazione di singole vie creato dai padri fondatori di tale scala. Perche' il sistema abbai senso, e' necessario rispettare il metodo di valutazione che ne e' alla base. Le unita' di tempo non cambiano perche' qualcuno corre un miglio piu' veloce di altri. Si genererebbe il caos se ognuno avesse un orologio con una diversa misura del tempo. Non e' possibile fare affidamento su un sistema di misura a meno che non ci si attenga ad esso.</span> <span style="font-style: italic;">Dare il grado ad una via e' un processo relativamente astratto. Una gradazioni giusta implica l' obbligo morale, da parte dell' arrampicatore, di essere il piu' accurato possibile. Un arrampicatore che abbassa il grado di difficolta' di una via sta dichiarando che e' migliore di un altro arrampicatore. E' una pratica vecchia quanto il mondo. Se un arrampicatore dice che una via e' 5.9 e un altro dice che e' 5.10, allora il prima arrampicatore dovra' essere migliore. Questo e' un esempio di competitivita' individuale in arrampicata.</span> <span style="font-style: italic;">L' onore del gruppo, o istinto del branco, si manifesta la dove un' intera area viene sottogradata. Gli arrampicatori qui sono migliori di quelli in un altro posto, perche' le vie qui sono gradate in modo piu' severo. Alcune vie in certe aree sono gradate 5.10 o 5.10+ sebben siano state salite una volta o due, dopo innumerevoli tentativi dai migliori arrampicatori del posto. Questo puo' essere il risultato o di un grave errore di valutazione o un Io strabordante ("ego-trip").</span> <span style="font-style: italic;">La motivazione principale dietro la sottogradazione e' la protezione della propria immagine. Evitare la vergogna di vedere una propria via sottogradata. Sii il primo a sottogradare e sarai salvo. Questo tipo di atteggiamento finisce per imbrogliare gli stessi artefici. Gradare il singolo movimento e' una conseguenza di questa sindrome.</span> <span style="font-style: italic;">Non ha senso dividere un tiro in movimenti individuali e dare il grado al movimento piu' duro. Trenta metri (cento piedi) di lieback con nessun movimento sopra il 5.9, ma nessuno sotto il 5.8 , con nessun riposo, non sono un tiro da 5.9!</span> <span style="font-style: italic;"><br />Al momento 5.10 e 5.11 sono tra i gradi piu' bistrattati. Questo perche' sono tra i gradi piu' prestigiosi e piu' dipendenti dalle conformazioni anatomiche dell' arrampicatore. Poiche' gli arrampicatori tendono a preferire un tipo di arrampicata rispetto ad un altra, un arrampicatore abituato alle fessure per esempio sara' piu' propenso a pensare che l' arrampicata in fessura e' meno difficile di quello che in realta' e'. La pratica perfeziona le cose e le rende piu' semplici.<br /></span> <span style="font-style: italic;">L' unica soluzione equa a questo problema e' una gradazione basata su un confronto fra vie. Le vie, a differenza degli arrampicatori, non cambiano molto. Un arrampicatore che progredisce in forma fisica, in fiducia in se stesso, e abilita' tecnica, avra' la tendenza a sottogradare. Dovrebbe ritornare su vie gia' gradate per un confronto di gradazione.</span> <span style="font-style: italic;">Un uso criminoso del sistema di gradazione era una pratica comune la scorsa stagione a Yosemite. Sembrava quasi una moda. Vie che una persona non riusciva a salire in primavera diventavano 5.8+ in autunno. Altre vie venivano considerate non troppo difficili, anche quando venivano salite dopo diversi tentativi, cadute o riposi sulle protezioni. In alcune casi le vie non erano "troppo difficili" (<span style="font-size:85%;">"too bad" nell' articolo</span>) anche quando l' arrampicatore non era risuscito a salirle.</span> <span style="font-style: italic;">Alcuni avevano sottogradato una via dopo la quarta o quinta salita, anche se avevano fallito il primo tentativo. Ancora una volta, le cose si perfezionano con la pratica. Personalmente non penso che gli arrampicatori con questo atteggiamento siano sinceri con la comunita' e con se stessi.</span> <span style="font-style: italic;">Acune vie sono diventate piu' semplici per un buco causato da un chiodo (pin scare), una lastra rotta o la presenza di un chiodo. I primi due casi sono modificazioni permanenti e possono richiedere un cambio del grado. Un chiodo su una via che richeda movimenti continui e di resistenza rende la via piu' facile. C'e' una grande differenza tra piazzare un chiodo in una posizione difficle e semplicemente moschettonarne uno gia' presente.</span> <span style="font-style: italic;">Alcune vie hanno una storia di salite coraggiose e classiche. L' uso dei chiodi o di altri marchingegni della tecnica fa diminuire il valore di alcune linee, se paragonante alle prime e piu' estetiche salite. Gli arrampicatori dovrebbero sentire l' obbligo morale di mantenere la tradizione della prima salita. Questo e' particolarmente vero su vie come Twilight Zone. Il grado su tali vie dipende dallo stile in cui si sale, stile che di conseguenza determina il fattore mentale. Salire una vie senza martello con quindici nuts e decisamente diverso dal salire la stessa via con martello e trenta chiodi.</span><br /><br />Segue poi una parte di descrizione e confronti fra varie vie, che ho pensato non aggiungesse molto al lettore italiano... e che per pigrizia per ora non ho tradotto.leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3136187553268161809.post-56322767893008624922011-11-02T07:43:00.000-07:002011-11-10T12:50:03.919-08:00Indian Creek<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1BijYKOUaDZmuKtwT7s2e3vH94kAjngjrriMGlalfBWbCzWMLNHU1-OvuaKHqAk8haBIregwktBgdRbDgg5BRuV9Pj_YBW8cMo6qsp2mqAwGFAYJmUnZxo35m18z1HyEjysoazT4HVsa2/s1600/_A296923.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1BijYKOUaDZmuKtwT7s2e3vH94kAjngjrriMGlalfBWbCzWMLNHU1-OvuaKHqAk8haBIregwktBgdRbDgg5BRuV9Pj_YBW8cMo6qsp2mqAwGFAYJmUnZxo35m18z1HyEjysoazT4HVsa2/s400/_A296923.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670409410566331394" border="0" /></a><span style="font-style: italic;"> <span style="font-size:85%;">Indian Creek. Guidando sulla statale 211 rimarrete senza</span></span><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-size:85%;"> fiato di fronte alla sterminata distesa del canyon</span></span><br /><br /></div>Il sole sorge piano alla mia sinistra ma basta la poca luce dell' alba a fare splendere il bianco e il giallo del deserto. La strada e' una striscia nera, dritta verso sud, unico segno di civilta' e tempi moderni in mezzo alla radura. Potrebbero apparire gli indiani da un momento all' altro e non ne sarei stupito. Dopo dodici ore di guida sarebbe un diversivo alla noia della guida in solitaria. A tenermi sveglio una dosa massiccia di caffe, redbull e l' eccitazione di arrampicare ad Indian Creek.<br />Dopo quindici ore entro finalmente nel canyon e lo stupore per la bellezza che mi circonda quasi rischia di farmi uscire fuori strada. Giungo al posto dell' appuntamento mentre nello stesso momento arrivano i miei tre amici, due dal Sud della California e uno dal Colorado. In un' epoca di messaggini al telefono, rinunce all' ultimo minuto, continue chiamate al telefono anche per una semplice cena, un tale sincronismo mi mette subito di buon umore. Non ci siamo mai sentiti al telefono per dettagli e tutto e' stato deciso con due email, una settimana prima.<br /><br />Io ho solo tre giorni, ma per una volta non apro nemmeno la guida, sicuro che ogni falesia e via sapra' ripagarmi del viaggio. Seguo i miei compagni nelle loro scelte e mi godo cosi' tra le piu' belle salite a vista della mia vita. Fessure parallele perfette e una roccia di arenaria rossa, liscia e senza appigli o tacche per i piedi. Tutto si gioca con pochi gesti e movimenti, ripetuti quaranta, cinquanta volte fino ad arrivare alla fine di ogni via. Basta respirare piano, prendere il ritmo e imparare a sentire una roccia che quasi sembra velluto. Il canyon e' una infinita distesa e sono forse migliaia le vie ancora inesplorate dentro le zone piu' remote e interne. Per chi ama gli strabiombi a canne o muri verticali a tacche, Indian Creek non e' il posto giusto... ma se anche per una sola volta siete stati affascinati dall' arrampicata in fessura, questo e' il posto dove prima o poi dovrete andare. La sola bellezza del paesaggi, i colori delle rocce, i profumi dei pochi cespugli, il cielo del deserto ripagheranno del viaggio in questo posto cosi' remoto.<br /><br />Domenica sera ci lasciamo con Mike al distributore di benzina a Moab. Scherziamo sulle notre doti logistiche e sul tempismo perfetto del nostro incontro di Venerdi mattina. Ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno in Alaska, per salire il "Cobra Pillar", ma magari un paio di chiamate al telefono in quel caso saranno pure necessarie...<br /><br /><br />Nota finale: la mia auto, risuscitata dalle sapienti mani di un meccanico (di quelli del tempo prima dell' elettronica), ce l' ha fatta a fare le duemila miglia del viaggio. Forse sara' l' ultimo pero'.<br />Nota tecnica: a Indian Creek non ci sono vie sotto il 5.10 e secondo me, pure per gli standard Americani, alcune gradazioni vanno prese con cautela.<br /><br /><br /><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM6lsGmyefV38J7smvDl6LzqEC8ldj10tBbS5Yh69lcRs3lxDV6curpjIbHFyHnlwVEkzLz6Mnl6LdLCR4KG2FXimaxVUR_yIDmwP2mN0u4VrPs4zLDOiTycbQ-Zu9m5lBtegXNBDednQb/s1600/_A296925.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM6lsGmyefV38J7smvDl6LzqEC8ldj10tBbS5Yh69lcRs3lxDV6curpjIbHFyHnlwVEkzLz6Mnl6LdLCR4KG2FXimaxVUR_yIDmwP2mN0u4VrPs4zLDOiTycbQ-Zu9m5lBtegXNBDednQb/s400/_A296925.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670413795155175778" border="0" /></a><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;">Avvicinamento al Piston Whipped Wall. Ho dovuto usare il sacco da big wall </span><br /><span style="font-style: italic;">per trasportare sei serie complete di camelot.</span><br /></span></div><br /><br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipepV6aVSYnBwwt5t2q-jyLktALP3Dzo4VjIksX0Pgn_CgRmH5mM3lc-nQ1_HcrR8BAKzwWhSgKsdM8VKGvfbJQ93a5AMIbq4dB386Zkfu5t_ETrMPDnzvOhEXWGDLmFPnxYJvfBY-4pIW/s1600/_A286917.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipepV6aVSYnBwwt5t2q-jyLktALP3Dzo4VjIksX0Pgn_CgRmH5mM3lc-nQ1_HcrR8BAKzwWhSgKsdM8VKGvfbJQ93a5AMIbq4dB386Zkfu5t_ETrMPDnzvOhEXWGDLmFPnxYJvfBY-4pIW/s400/_A286917.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670410350049366050" border="0" /></a> <span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;">Scelta del materiale, elemento cruciale su queste vie senza<br />o con pochi riposi. Qui mi preparo a salire la mia prima via<br />"No Name Crack" (5.10+) a Supercrack Buttress.<br />Via molto lunga con due sezioni large.<br />Avro' </span> <span style="font-style: italic;"> abbastanza pezzi della stessa misura? </span></span><br /></div><br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAUSdu7veqKQ_zfflwZvIk92q8q-Y2qX8A-7MOfyPz8yfqMroE7Gv6Vl8tLo3bmYs4V06sIwGXMD65e9XUKLLmWpjuexVF4-9yUbKJ6R6hGsZMPXIbQevr9MaE3LWW5FpbX-4IiPJJx-d1/s1600/_A296920.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAUSdu7veqKQ_zfflwZvIk92q8q-Y2qX8A-7MOfyPz8yfqMroE7Gv6Vl8tLo3bmYs4V06sIwGXMD65e9XUKLLmWpjuexVF4-9yUbKJ6R6hGsZMPXIbQevr9MaE3LWW5FpbX-4IiPJJx-d1/s400/_A296920.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670409771511990994" border="0" /></a><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;"> Colazione al campo base. Trovate di meglio?</span></span><br /></div><br /><br /><div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6QDyjCmGLLgR9wQXTPQkM6whSMoelexFxZRisqKlKKOKQuL2qIgawGoFmY_vsAEdmihh7UQy1r83XRC9g4z-OaHPYJaHwm0Gn5ppuBzSWgLqtntNe8hrJy-7YoKX5jMN6YNBAC0Hpvj-9/s1600/_A306933.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6QDyjCmGLLgR9wQXTPQkM6whSMoelexFxZRisqKlKKOKQuL2qIgawGoFmY_vsAEdmihh7UQy1r83XRC9g4z-OaHPYJaHwm0Gn5ppuBzSWgLqtntNe8hrJy-7YoKX5jMN6YNBAC0Hpvj-9/s400/_A306933.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5670411523159889874" border="0" /></a><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >Fin Wall. Tim sale una delle innumerevoli fessure<br />(Crapuccino 5.10+).<br />Sullo sfondo si vede chiaro il Wing gate.<br /></span></div>leonardohttp://www.blogger.com/profile/17194671926575659443noreply@blogger.com2