Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



mercoledì 29 febbraio 2012

Fine dell' assedio





Il 29 Febbraio 1996 terminava il piu' lungo assedio dell' epoca moderna, l' assedio di Sarajevo. Le truppe Serbe tennero sotto controllo la citta' per cinque anni, bloccando l' arrivo di viveri, medicinali, gas, acqua ed elettricita'. La citta' piombo' in uno stato medievale e i suoi abitanti dovettero imparare subito a sopravvivere con poco o niente. Un tunnel sotterraneo nei pressi dell' areoporto era l' unico contatto con il resto del mondo. 10000 morti, 56000 feriti. Il collettivo di artisti FAMA creo' una semi ironica "guida Michelin" per sopravvivere all' assedio, che da un' idea di quanto gli abitanti di Sarajevo dovettero sopportare.
Ci vollero quattro anni, prima che le "potenze occidentali" si muovessero e liberassero la citta' dall' assedio bombardando le postazioni Serbe sulle colline circostanti. La resistenza degli abitanti di Sarajevo (Bosniaci, Croati, Serbi... si anche Serbi) rimane per me un esempio immenso di caparbieta', sacrificio e in qualche modo un inno alla vita.


Nel Luglio del 2005 pedalai da Trieste a Sarajevo, passando attraverso la Bosnia rurale. Arrivai a Sarajevo da Sud, percorrendo la strada che unisce la citta' con Monstar. Vivendo a Trieste avevo sempre sentito il vicino confine con la Slovenia come un richiamo affascinante. Si poteva pedalare pochi minuti e si entrava in un mondo diverso, per lingua, cucina, tradizioni. Sul Carso, mi capitava spesso di passare vicino alle vecchie postazioni dell'armata Jugoslava e ogni volta mi veniva da pensare alla guerra iniziata nel 1991 e a come un massacro di quelle dimensioni fosse potuto continuare per anni non lontano dal confine. Un giorno d'estate, senza molta pianificazione, presi la bici e decisi che arrivarci pedalando potesse essere un modo per tentare di capire cosa  fosse stato quel conflitto e quali fossero i segni lasciati, quando le televisioni vanno via e non sene parla piu'. I dieci anni trascorsi non avevo cancellato il passaggio delle truppe, la distruzione portata dalla guerra. I segni della violenza e della sua stupidita' rimanevano li, nei campanili e minareti sventrati, nei campi minati, nei villaggi vuoti al confine con la Croazia, nei silenzi spettrali di vallate ormai spopolate.

                                             Cupe Vampe, da Linea Gotica CSI.


Da Monstar la strada guadagna elevazione, si arriva in cima alle montagne che circondano la valle del fiume Miljacka e poi si scende fino ad arrivare in citta'. Arrivato a Sarajevo, onorai i chilometri fatti con una visita ad una pasticceria e poi decisi di andare a vedere subito cio' che  rimaneva della vecchia biblioteca. L' armata Serba la distrusse con bombe incendiare all' inizio dell' assedio e per giorni Sarajevo rimase coperta di cenere e pagine di libri e manoscritti bruciate. I cecchini spararono sui vigili del fuoco accorsi sul posto e cosi' non si salvo niente del patrimonio librario dei Bosniaci (alcuni vecchi manoscritti pare sfuggirono alla distruzione e vennero venduti al mercato nero in cambio di armi). Non fu certo il gesto piu' crudele in cinque anni di assedio, eppure resta come un simbolo di cio' che furono quegli anni. Ancora mi chiedo come si sarebbe potuto evitare, se quella storia abbia insegnato qualcosa, quali e quante siano le Sarajevo abbondanate nel mondo. So la risposta e mi imbarazzo per la stupidita' umana.


mercoledì 15 febbraio 2012

Cravatte e rivoluzione





La cravatta era il segno distintivo. Potevano calzare scarpe da ginnastica, indossare pantaloni con le pezze e giacche risalenti al primo dopoguerra, ma la cravatta doveva esserci. In questo senso erano piu' riconoscibili dei seguaci di Scientology, ma facilmente confondibili, almeno all' inizio, con i testimoni di Geova. Credo che la cravatta fosse il loro modo di distinguersi dallo sciame di grupposcoli, fazioni, sette che popolavano (e popolano tutt'ora credo) la galassia politico-ribelle-giovanilista.
Le prime volte ci cascai e non riuscii a schivarli in tempo. Preso da sfinimento, finii pure per comprare il giornale -Lotta Comunista- o meglio dare una donazione in cambio del giornale. Mi impegnai pure e tentai di leggerlo, ma non andai oltre la prima pagina. Per carita', qualcuno poi mi ha detto che le analisi proposte erano ben fatte e pure interessanti, ma io riuscii mai a vincere la barriera iniziale. Andrea e Felice -i miei conquilini di allora- mi iscrissero per scherzo ad un corso di Leninismo e diedero a mia insaputa il mio nome e numero di telefono ad una di loro. La ragazza chiamo' a casa chiedendo di me e io per un paio di secondi ebbi pure la fallace illusione che una donna sconosciuta mi cercasse per uscire, cosi' a gratis, senza sforzo...nonostante  gli ormoni liberi e impazzati da universitario del primo anno, io al corso non ci andai.

Insomma avrei dovuto essere ben preparato da tutte queste lezioni di vita vissuta e invece ieri mi hanno preso alla sconfidata (sprovvista in Italiano), mentre andavo a prendere un caffe'. Mi hanno circondato avvicinato in due, senza cravatta, uno con un giornale e l'altro con il libro, e non ho saputo bene come difendermi. Volevano vendermi un libro "Basics" e io all' inizio ho pensato che fosse sul linguaggio di programmazione e gli ho risposto -da vero nerd- che programmavo in C++, in fortran90 se va male. E invece non erano nerds che facevano propaganda per il vetusto linguaggio, ma erano Maoisti! E hanno iniziato a citarmi Mao e il glorioso passato rivoluzionario di tale Bob Avakian (dalle cui iniziale il titolo con un sottilissimo gioco di parole), unico leader maximo in grado di guidare la rivoluzione in USA. Siccome il giorno prima mi ero dovuto difendere da due che cercavamo di vendermi un libro su un santone, ho pensato che fossero gli stessi ma travestiti. E in effetti in quanto a culto della personalita' i due rivoluzionari ci andavano forte, che quasi mi sono sentito in colpa per averli scambiati per due di Lotta Comunista in trasferta (ho poi scoperto che il culto della personalita' pare essere uno dei punti forti del pensiero di tale BA). Per circa trenta secondi ho mantenuto alta l'attenzione, poi il mio focus e' svanito e sono stato li a guardarli, senza ascoltare. Cercavo qualcosa di brillante da dire per sganciarmi, del tipo "Come mai non avete la cravatta?", ma invece li ho presi solo per sfinimento e imbarazzo. Dopo secondi di silenzio in cui non interagivo, sene sono andati. Non c'e' piu la caparbieta' Maoista di una volta.