Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



domenica 27 aprile 2008

The Road



Volendo mettere un etichetta, o definire un genere, The Road potrebbe essere definito come un romanzo post-apocalittico. Cormac McCarthy descrive il viaggio fuga di un padre e di suo figlio attraverso un' America completamente bruciata, dove tutte le forme di vita sono state spazzate via da un misterioso e non descritto
evento apocalittico. I due personaggi tentano di raggiungere il Sud Ovest, nella speranza di sfuggire dai rigori dell' inverno, attraverso montagne desolate, boschi inceneriti e citta' fantasma, dove tutto e' coperto da cenere.
Il ritmo del romanzo e' lento, modulato quasi dall' incedere incerto dei protagonisti, ossessionati da una fame perenne e dal timore di incontrare le bande di fuorilegge/cannibali che controllano le strade. Sono rimasto incollato al libro, completamente assorbito nel seguire la gioia del padre e del figlio per una scatoletta di cibo trovato e il loro terrore di fronte alle file di persone bruciate vive ai bordi delle strade.
Inutile dire che all' inizio avevo comprato il libro spinto dalla mia componente escatologica, dalla mia attrazione per gli scenari apocallittici...
Alla fine pero' sarebbe riduttivo vedere il libro come la descrizione di una fuga tra scenari da day- after o come un'ennesimo romanzo su sopravvissuti. Il libro e' soprattutto la storia di un legame fortissimo tra due persone -un padre ed un figlio- e, dietro il viaggio tra macerie e desolazione, c'e' in fondo un viaggio atttraverso gli istinti ultimi e i sentimenti piu' profondi dell' essere umano.
Un po' fuori tema dal contento del libro, mi chiedo se sia davvero necessario
un evento drammattico, uno shock forte per risvegliare il genere umano dal sonno della ragione..o se un cambio di stili di vita possa pure avvenire in modo graduale...magari poi "l' evento drammatico" potrebbe lasciare solo cenere intorno e ben poca speranza di ricostruire... (la frittata di cipolle ha sempre un effetto devastante sulla mia vena millenarista...)

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