Ara sa terra, massaju, ca est ora de arare...



sabato 15 agosto 2009

Ginestra





Vulcani spenti, lande desolate spazzate dalla furia di passate eruzioni, zolfatare ancora attive e boschi rigogliosi su terra lavica scura. Lassen volcanic Park, ovvero come fare un salto indietro nel tempo e vedere dal vivo ere geologiche e sconvolgimenti della terra racchiusi sul fianco di una montagna o su una piana coperta di lava e cenere.
E mentre salivo sui fianchi sabbiosi di Cinder Cone - cono di cenere appunto - mi veniva in mente
tutto il tempo impiegato al liceo a commentare "La Ginestra" in modo noioso, finendo per odiare il povero Leopardi e riducendo la poesia a puro esercizio di disciplina intelletuale. Come del resto quasi tutto il sapere che cercavano di inculcarci nella testa spacciandolo per essenziale
per la nostra sopravvivenza da adulti. Molte delle cose apprese non sono state finora molto utili, segno quindi che l' eta' adulta e' ancora lontana



mercoledì 29 luglio 2009

Mt. Conness





Mt. Conness... ovvero come ricordarsi di colpo che esistono le montagne vere.
Perche' la high sierra non e' Yosemite, ne qualche ameno posto vicino a Lake Tahoe. Posti certo dove si puo' imparare molto, si puo' scalare su rocce magnifica e farsela persino sotto se si non si sceglie la via da salire con attenzione. Manca pero' una variabile importante, quasi assillante sulle Alpi, ma che qui mi ero scordato: il meteo!

Perche' arrampicando a Yosemite o Lovers Leap il clima e' sempre stabile, si arrampica rilassati e al piu' ci si prende un di di acqua addosso prima di arrivare alla macchina o in tenda.

Cosi' dopo quattro ore di approccio tra nevai e pietraie con 1200 metri di dislivello dalla tenda
alla base della via, abbiamo fatto marcia indietro a causa della quasi imminente tempesta.
E giu' via, a cercare di non attrarre possibili saette con tutta la ferraglia che avevamo addosso. La colpa pero' e' in parte mia: all' orizzonte si vedevamo gia' dalla tenda dense nubi, ma speravo nell' impresa lampo, rincuorato durante l' approccio da un cielo quasi pulito... e' quel quasi che mi ha fregato... Peccato, perche' la via meritava e la fatica dell' approccio doveva essere onorata. Era poi interessante vedere il corpo reagire al cambio di quota -da zero a 3900 metri in dodici ore-
pompando di piu' e facendo resistenza.

Pero' in fondo meglio lamentarsi seduto di fronte ad una birra di una salita non fatta, che bestemmiare in sosta sotto i tuoni...

venerdì 10 luglio 2009

Lunedi di fuga

Nonostante non passi inosservato, in quasi un anno e mezzo non mi ero mai azzardato a salirci realmente sopra. Timidamente mi ero avventurato sui miseri trenta metri di qualche monotiro alla sua base (giusto quasi per dire di averlo toccato). E penso che avrei aspettato ancora un po', non sentendomi pronto o all' altezza. O semplicemente per paura di rovinare la prima volta con una ritirata poco onorevole o con una salita di artificiale fin troppo faticosa (L. Hills le definiva le salite da carpentieri...).
E invece Lunedi', per uno scherzo della globalizzazione, mi sono ritrovato appeso su Free Blast in compagnia di M.O., due Sardi a godersi i primi dieci tiri della Salathe' immersi in quel mare immenso di granito che e' El Capitain.
Appeso e' il termine meno dignitoso ma piu' onesto, visto che M.O. si e' preso l' onere di aprire tiri che io avrei fatto da primo usando le staffe o un decina di resting. Ma tant'e'... la classe non e' acqua, e la via e' venuta in libera a riprova che l' arrampicata e' ancora tecnica e testa e non trazioni al pannello o noiosi monotiri con i rinvii passati. Gli amanti dei numeri rideranno a sapere che il tiro centrale e' dato 5.11c (6c+), quando ormai tutti fanno l'8a.... Ahh come pagherei a vederne un paio a cimentarsi con alcuni tiri della Valle...
Casualita' della vita... un articolo di M.O. su Alpinist che mi aveva colpito, uno scambio di mail, un suo viaggio in terra Californiana e un Lunedi' di fuga dall' ufficio. Anche il tempo e' stato clemente e un vento costante di termica ha impedito che ci arrostissimo sulla parete. Non avevamo la relazione, siamo saliti seguendo la linea piu' logica, e in sei ore e mezzo c'e' stato tempo per salire e scendere in doppia sugli scudi infiniti di granito di El Cap... Unico neo della giornata: la mia macchina fotografica e' dispersa ... Per fortuna abbiamo incontrati altri arrampicatori, che hanno fatto qualche foto con la promessa di spedirle al piu' presto.. speriamo...

domenica 21 giugno 2009

Sudare




Pain equals glory... sofferenza uguale gloria.
Ad essere onesti ci sara' di certo una componente cristianeggiante (masochistica) in questa frase, ma c'e' nello sforzo e nella fatica fisica qualcosa di
purificatore e inebriante al tempo stesso. Avevo letto tempo fa' che si tratta
di endorfine rilasciate dal corpo per reggere. Ma pure se non fosse scientificamente provato, io trovo una soddisfazone immensa a portare il corpo al suo limite, vedere fino a che punto si puo' resistere...
I limiti sono sempre soggettivi e individui di tempra migliore sorrideranno in fondo al sapere quelli che io considero come tali...
Dopo una settimana spesa a limare la scrittura di un articolo, sentivo che avrei dovuto fare qualcosa di stancante, al limite. I primi progetti erano tutti sul filone montagna, ma il fato avverso voleva che tutti i possibili compagni di cordata fossero impegnati. Giovedi sera mi stavo comportando come Carlo Verdone nel film "Bianco Rosso e Verdone" alla ricerca disperata di un compagno per il mitico viaggio in Polonia... li ho chiamati tutti i possibili numeri, senza successo. Cosi' e' scattato il piano B, come Bici. Se l' Alpinismo Erorico non e' una opzione, che sia allora conquista eroica di un passo alpino... Tioga Pass, 3010 metri di altezza, domina Toulomne e sta nel mezzo della sierra...
E' stato alla fine un piano B all'altezza di quello A. Sono partito da 2200 metri circa e mi sono fatto 95 chilometri tra andare e tornare in 3 ore e 35. Avrei potuto fare di piu' e piu' in fretta, sara' per la prossima. Ringrazio pure che ho la tripla pure sulla bici da strada, perche' alla fine non ne avevo piu' sia per la fatica che per il freddo porco (ero in tenuta estiva...).
La notte non ho trovato un posto per dormire: ero cosi' stanco che ho dormito nascosto dietro un tronco a qualche metro dalla macchina parcheggiata, in fondo meglio di un motel..

lunedì 1 giugno 2009

fine del mondo



Non e' certo un segreto la mia attrazione per scenari millenaristici, fine del mondo, disastri
ecologici, vendetta del pianeta terra contro il virus uomo... non che mi sia indifferente
passare la mia vecchiaia a lottare per un bicchiere di acqua potabile, anzi... trovo pero' che in queste scenari estremi
riemerga la natura piu' profonda ed istintuale degli esseri umani, nel bene e nel male. Una sorta di nocciolo primordiale
di istinti, passioni, bisogni, qualita' e difetti spesso cancellati o tenuti sotto controllo dal modo in un cui viviamo.

Che c'entra tutto questo con un tranquillo fine settimana sulla Sierra a cercare briciole di gloria tra granito e fessure poco
amichevoli?
niente apparentemnte, se non fosse che Domenica ho arrampicato per caso con un signore sui cinquanta, un reduce di Camp4 degli
anni d' oro, uno che ha salito Astroman e The Rostrum negli anni settanta, quando all' epoca erano considerate le vie piu' dure
del Nord America e non solo.
Insomma tra un tiro e l' altro mi sono goduto i racconti di quell' epoca pioneristica, i gossip di Camp4, i disturbi e le
abberrazioni mentali di un gruppo di giovani che pensavano all' epoca di essere il centro del mondo.
Salutandoci al parcheggio, mi ha dato il suo biglietto da visita, con uno strano sito
www.whentechfails.com
ehmmm ho pensato, sara' mica uno di quei cristiani fondamentalisti anti scienza?
Ritornato a casa ho poi invece scoperto di avere arrampicato con uno scrittore-ingegnere-scienziato che si e' occupato e si occupa
di ambiente e che ha pubblicato una specie di best seller su come sopravvivere al "dopo apocalisse"...
ahhh se lo avessi saputo prima! sarebbe stato il pomeriggio perfetto: granito, storie su Camp4, apocallise!

venerdì 29 maggio 2009

Pesto killer

Questa e' una vicenda fantozziana, che scrivo a monito per futuri incauti viaggiatori. Non mi rende molto onore, ma per salvare altre vite umane paghero' questo prezzo.
La zona della Eastern Sierra intorno a Bishop e Mammoth e' piena di sorgenti di acqua calda sulfurea, posti ideali, come gia' scrissi, per rilassarsi dopo un giorno di arrampicata. Cosi' durante l' ultima trasferta a Bishop ho rinnovato il rito del bagno nelle pozze calde. Mentre il gruppo di euros e native climbers (francia, inghilterra, itaglia, sardegna, usa) si sgolava una bottiglia di vino immersi nella vasca, il sottoscritto in un impeto di fanciullesca spensieratezza giocava con l' acqua, creando vortici e zampilli con la bocca ... " Ochio che e' pieno di batteri... " , mi hanno intimato tutti. " Ma va! mica sono cosi delicato, mica la bevo!". Invece nel cuore della notte inizio a sognare i mostri e mi risveglio piegato in due, consapevole che il mio destino era segnato. Fortuna che avevamo occupato una camera di motel con un bagno, invece di dormire in tenda! Il resto lo lascio immaginare alla vostra acuta fantasia.

L' indomani, per non apparire troppo idiota, ho cercato di convincere tutti che era sicuramente la pasta al pesto della notte prima, ma non ci credevo nemmeno io... visto che tutti avevamo mangiato la stessa sbobba. Morale della storia: dormite almeno in motel, se volete bere l' acqua delle pozze. Ovviamente puo' essere un ottima scusa per giusticare cali di prestazione arrampicatoria... un po' esotica ma meglio delle scarpe strette!

lunedì 11 maggio 2009

Treeclimbing



I puristi del gesto magari inoridiranno di fronte a queste foto... salire su di un albero per circa
dieci metri e poi saltare sulla parete a fianco e arrampicare su una fessura fuori misura.
Pero' e' forse proprio questo che piu' mi piace dell' arrampicata su protezioni mobili (nota pure come tradizionale). Il fatto che ogni linea e' una storia a se e che ogni volta, facile o difficile che sia la salita. ti porti a casa un pezzo di esperienza e di storia, che molte vie in falesia spesso non possono dare, per il modo in cui sono state aperte e pensate...
Domenica ho passato un giorno pieno e intenso, un regalo di questa primavera stupenda e delle
energie che ritornano a rifluire. La forma fisica quasi c'e' tutta, ancora un po' di ruggine mentale
(chiamiamola pure strizza...), ma in un altro paio di uscite tutto dovrebbe tornera a posto...

giovedì 23 aprile 2009

semine




Uno degli spauracchi dell' agenzia di sicurezza americana nel futuro forse prossimo, non sono certo
una banda di barbuti nei deserti dell' afganistan... in cima alla lista troviamo invece
l' approvigionamento alimentare del popolo americano.
Per una nazione con un numero enormi di obesi la cosa potrebbe pure fare sorridere: immaginate schiere di disperati alla ricerca di un MCDonald aperto in mezzo a periferie sterminate.
In realta' quello che preoccupa e' la dipendenza dell' agricolura da mezzi meccanici e dall' uso di fertilizzanti chimici. In caso di crisi energetica seria sarebbe impossibile continuare a produrre come viene fatto fino ora, con conseguenti effetto a catena sulla distribuzione alimentare. I costi per l' uso di macchinari e fertillizzanti sarebbe troppo alto e porterebbe a
un aumento del prezzo del cibo, con conseguenti razionamenti e quindi rivolte nelle grandi aree metropolitane...La California stessa, che da sola fornisce la magior parte di frutta e verdura per tutta la nazione, basa la sua produzione su un uso folle dell' acqua proveniente dal fiume Colorado e l' uso di tecnologie avanzate, senza le quali sarebbe un deserto arido.

Per rendersi conto di quanto costi sfamare una nazione con solo uso di mezzi manuali consiglio di fare l' esercizio Zen a cui mi sono dedicato un paio di giorni fa, giusto all' arrivo della primavera. Prendere un pezzo di terra (80 metri quadri) pieno di erbacce, zapparlo, spietrarlo e preparlo per la semina o l' impianto.... alla fine del lavoro, a parte la soddisfazione, vi sara
chiaro che in caso di crisi energetica seria o andiamo tutti a zappare oppure siamo fottuti...

martedì 7 aprile 2009

Mistici Disgeli



C'e' chi va a Lourde a farsi il bagno nella grotta, chi appende cuori di latta dentro le chiese, chi brucia incensi o si percuote il capo... gli uomini sono strane creature e danno valore a gesti, oggetti o cose che visti con una prospettiva un po' diversa potrebbero quasi sembrare assurdita'.
Io ho smesso da un pezzo di credere ai corvi neri con la sottana. Un senso di misticismo o religiosita' o come si vuole chiamarlo, rimane pero' annidiato dentro e si risveglia prepotente ogni volta che sono in luoghi e situazioni che mi ricordano la forza degli elementi e l'estrema fragilita' dell' animale uomo di fronte alla loro furia. Vedere il disgelo sulla Sierra e' uno di quegli spettacoli in cui tutta la Natura si rialza prepotente e si riesce a percepire la forza dell' acqua, delle piante e della terra mentre si sta in mezzo al bosco o ad una raduna.
Cosi' e' stato strano, dopo queste sensazioni di precaria fragilita' , tornare nel mondo civile e leggere di terremoti e distruzione...

lunedì 16 febbraio 2009

Fermarsi





Essendo un amante della body art, ho pensato che due viti al titanio fossero un innesto interessante da avere. Hanno pero' qualche incoveniente: un' operazione, una anestesia totale, qualche punto, due mesi di stampelle, tre mesi (spero) lontano da qualsiasi attivita' che richieda
due piedi. Nel frattempo cerco di non pensarci, invoco il maltempo (con successo fino ad ora) -se non arrampico io che non arrampichi nessuno -, faccio lunghe sedute al pannello, guardo il mio orto decadere.
Chissa se il titanio fa suonare il metal detector?

martedì 20 gennaio 2009

Un Caldo Inverno



Con il caldo che sta facendo, l' inverno e' un ricordo del passato... cosi' bisogna andare sopra i 2000 metri per ricordarsi che in fondo dovrebbe fare freddo. Pero' alla fine il paesaggio ripaga lo sforzo (minimo in vero)...

venerdì 16 gennaio 2009

caos e apocalisse?

non so se sia il caso di allarmarsi... pero' e' interessante questa notizia : il vulcano di Yellostone sembrerebbe pronto ad una nuova eruzione. La previsione e' basata sull' incremento dell' attivita' sismica, sull' analisi di dati satellitari e su "segni" in superficie, come l' acqua di alcune sorgenti che ha ripreso a bollire.

Non e' chiaro quale sara' la portata dell' evento... ma immaginate se il cielo dovesse oscurarsi per le polveri e una nuova era glaciale avesse inizio.... altro che crisi dei mutui!

mercoledì 14 gennaio 2009



Capita di stare lontani dal computer o semplicemente di non avere voglia di scrivere. Cosi' nell' ultimo mese ho trascurato del tutto questo spazio.
In mezzo il ritorno nella vecchia Europa, Milano-Roma-Sennori-Barcellona e poi di nuovo tornare indietro in California. Viaggio pieno di tutto: di facce, posti, amici, cibo, famiglia, terra, colori e odori che quasi si stavano appannando nella testa e che il corpo ci ha messo qualche giorno ad abituarsi di nuovo, ormai avezzo all' asettica Davis...

E cosi' tornando indietro dall' altra parte del mondo, ho pensato che sarebbe bello
avere un tunnel che mi fa risbucare nei posti che voglio con una passeggiata di qualche minuto,
per andare a godermi il camino a casa o bere una birra con gli amici, senza pianificare tutto con mesi di anticipo, senza visti e passaporti. Magari pero' il pianeta Terra dentro e' vuoto e se scavo in giardino arrivo alla marina di Sorso...

La foto e' di Antonio, invece. Che mentre IO eroicamente ed immarscescibilmente sotto il gelo piantavo i pali della vigna , si sollazzava alla macchina fotografica...